La Rsa Villa Aurelia ha inaugurato un giardino sensoriale: grazie ad ambienti simulati, a sensazioni olfattive e tattili si prova una terapia non farmacologica
MARCARIA. Provate a dire a una persona affetta da Alzheimer che non è vero che deve affrettarsi a tornare, perché la mamma non la sta aspettando a casa per la cena. O che il suo bambino ora non ha più bisogno di cure, perché ormai è adulto e, anzi, è lui che si sta prendendo cura di chi lo ha messo al mondo. Ci sono cure farmacologiche e interventi fisici, talvolta costrittivi (nell’interesse del malato), ma ottimi risultati si possono ottenere anche con una cura non farmacologica che abbia come prima finalità quella di fare sentire a proprio agio un paziente, di assecondarlo nella sua lettura del mondo benché purtroppo irrealistica. Di dare una risposta a quel suo «Devo andare». Così a uno stato di forte agitazione subentra spesso la tranquillità.
È con questa finalità che alla casa di riposo Villa Aurelia di Marcaria è nato un giardino sensoriale all’interno del nucleo Alzheimer. È stato inaugurato sabato alla presenza di molte autorità.
Una doppia festa: ricorreva il ventennale dell’inizio della gestione della cooperativa La Provvidenza, e giungeva al traguardo questo importante progetto che la società ha voluto. È uno dei primi “giardini” di questo tipo in Lombardia.
Si parla di giardino sensoriale e viene da pensare alle piante e al loro odore, ma questa è solo una piccola parte dell’opera. Perché in questa nuova area sono stati ricostruiti ambienti e situazioni della vita reale, con l’obiettivo di consentire ai malati di poter vivere alcune situazioni simulate in un ambiente protetto, e in qualche modo per accontentare la loro voglia di vita.
C’è una carrozza, per esempio, come quella dei treni. Un posto dove mettersi ai finestrini (che simulano lo spostamento) e poter almeno provare il brivido di viaggiare, e di fare il famoso “ritorno a casa”.
C’è una piazza, con tanto di muro. E c’è un caffè con i tavolini ai quali invitare ospiti. Sono tavoli sensoriali, stimolano il tatto grazie alle tante tasche nascoste che contengono oggetti. E poi, certo, ci sono fioriere, erbe aromatiche, foglie morbide da accarezzare, suoni della natura in filodiffusione, tubi trasparenti e colorati. Tra i tanti oggetti, già in uso, anche dei finti neonati che abbracciano (alcuni simulano anche il cuore che batte).
Per dare il benvenuto a questa nuova opera, sabato, sono intervenuti in tanti. Dal sindaco Malatesta al presidente della Provincia Bottani, dalla parlamentare Annalisa Baroni alla consigliera provinciale Cappellari. E poi il vicario generale della diocesi, don Libero Zilia, il presidente della Rsa Stefano Bonizzato, il direttore sanitario Fausto Bettini e la direttrice Federica Pancera. Un rinfresco ha chiuso la festa.