In dubbio 34 progetti da Baiso a Villa Minozzo, due nel capoluogo. Il Viminale: «Soluzioni tempestive»
REGGIO EMILIA. Trentaquattro progetti reggiani sono a rischio di finanziamento.
A lanciare l’allarme su scala nazionale è il quotidiano “Italia Oggi”, che pone interrogativi sulle risorse in arrivo nell’ambito del Pnrr.
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza prevede risorse scaglionate sulla base di numerose fasi. L’esecuzione dei lavori è un criterio importante, come il caricamento delle opere ai fini del contributo. L’operazione deve essere svolta dai Comuni sulla Banca dati delle amministrazioni pubbliche (Bdap).
La tabella pubblicata dal quotidiano riporta numerosi “buchi”. Sul territorio reggiano risultano non caricati 34 progetti di 23 enti locali reggiani. La città del Tricolore risulta aver due documenti in meno dei previsti nell’ambito delle risorse Pnrr.
Altrettante le “lacune” a Bagnolo, Campagnola, Campegine, Correggio, Luzzara, Reggiolo, Rolo, San Martino in Rio, Ventasso e Villa Minozzo. Assenze singole a Baiso, Boretto, Cadelbosco Sopra, Carpineti, Casina, Guastalla, Montecchio, Novellara, Rio Saliceto, San Polo, Toano e Vetto.
A livello numerico, il 54,76 percento dei Comuni reggiani non risulta aver caricato i documenti per almeno un progetto sulla Banca dati nazionale. Il dato è il terzo più alto in Emilia Romagna.
Fanno peggio Ravenna (61,11 percento) e Modena (57,45 percento). La percentuale di Comuni reggiani che presentano qualche “lacuna”, tabella alla mano, è più alta della media regionale (48,27 percento).
L’esempio più virtuoso arriva dalla provincia riminese, in cui risultano assenti progetti in oltre un Comune su quattro (25,93 percento). Seguono Piacenza (41,30 percento) e Forlì-Cesena (43,33 percento).
La tabella consente di “pesare” i contributi risultati assenti a livello regionale. Nel territorio reggiano non risultano registrati 34 progetti, in tutta l’Emilia Romagna 233. Dividendo il primo dato per il secondo e moltiplicando per cento si ottiene il valore del 14,59 percento.
In pratica, circa un progetto che non risulta caricato su sette su scala regionale insiste sul suolo provinciale reggiano. È la terza percentuale più alta in regione dopo Bologna (18,88 percento) e Modena (17,17 percento).
Gli stessi territori presentano il maggior numero di “lacune” in assoluto, rispettivamente 44 e 40. Rimini (11 progetti in meno del previsto), Ravenna (15) e Forlì-Cesena (17) i territori che hanno meno “assenze” in termini assoluti.
I ritardi di inserimento rischiano di scatenare problemi con le risorse. Il cinquanta percento dei finanziamenti nell’ambito del Pnrr arriverà all’inizio dei lavori, il 45 percento con il certificato di collaudo o di regolare esecuzione, il 5 percento verificando il sistema di monitoraggio.
«I Comuni interessati sono stati invitati a fornire agli uffici ministeriali utili contatti per una rapida e tempestiva soluzione delle questioni riscontrate», scrive in una nota del 13 maggio il ministero dell’Interno.
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