Gli incentivi auto erano attesi da diverso tempo e finalmente da oggi, con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, sono attivi. Questo vuol dire che i contratti possono essere già stipulati nelle concessionarie di tutta Italia, ma bisognerà aspettare il 25 maggio affinché venga attivata la piattaforma che permetterà alle aziende di prenotare il bonus. 

Come funzionano gli incentivi auto per il 2022

Innanzitutto gli incentivi auto 2022 si dividono in tre categorie, individuate a seconda delle emissioni di CO2 della vettura che viene acquistata: c'è la fascia da 0 a 20 g/km di CO2, quella da 21 a 60 g/km e quella da 61 a 135 g/km. Traducendo dai numeri ai fatti, nella sostanza si tratta dei veicoli elettrici, degli ibridi plug-in e di tutti quelli che consumano poco, sia alcuni ibridi che alcuni benzina e Diesel. Per accede all'incentivo nella terza categoria bisogna per forza rottamare un'auto omologata Euro 5 oppure inferiore e in questo modo si ottengono 2.000 euro. Nella categoria di mezzo, invece, si ha diritto a 4.000 euro in caso di rottamazione e a 2.000 euro senza. Infine, nella categoria più rispettosa dell'ambiente si arriva a 5.000 euro rottamando e a 3.000 senza. Chiarito questo, vale la pena specificare che la concessionaria non è costretta a raddoppiare l'incentivo, come invece accadeva in passato, e che quindi la convenienza è molto minore rispetto a quella di qualche mese fa.

I requisiti per accedere agli incentivi auto 2022

Gli incentivi 2022, poi, prevedono dei limiti di spesa. Nella categoria 0-20 g/km di CO2 e in quella 61-135 g/km si possono spendere al massimo 42.700 euro (IVA inclusa, ma messa su strada e IPT escluse), mentre in quella di mezzo il tetto di spesa si sposta a 54.900 euro, sempre IVA inclusa e messa su strada e IPT escluse. Questo avviene perché le auto ibride plug- in, proprio per via della loro tecnologia, sono molto più costose. In ogni caso non è finita qui, perché ci sono altre condizioni per accedere agli incentivi 2022. Intanto l'acquisto deve essere effettuato entro il 31 dicembre 2022, poi da quando si richiede il bonus ci sono solo 180 giorni per effettuare l'immatricolazione e, sebbene sei mesi possano sembrare tanti, in tempi di crisi dei chip bisogna essere consapevoli che i tempi di consegna sono molto più lunghi del solito. Infine, l'auto acquistata non può essere rivenduta prima di 12 mesi.

Cosa si rischia con questi incentivi

Infine c'è l'argomento della durata degli incentivi, visto che la somma messa a disposizione dal Governo è di 650 milioni di euro, di cui solo 170 destinati alla fascia di emissioni di CO2 più alta. Questo vuol dire che si configurano due rischi: il primo è che i fondi siano destinati a finire in breve tempo, il secondo è che proprio a causa di questo si generi una corsa all'inserimento dei contratti sul portale dedicato, creando una vero e proprio “click day” che potrebbe portare all'intasamento del sistema. Il consiglio, dunque, è quello di stabilire molto chiaramente le condizioni contrattuali con la propria concessionaria di riferimento.