MONFALCOME Revocata la gara, un nuovo bando forse prima dell’estate e lavori che slittano sicuramente a quando lo sciame dei vacanzieri sarà ormai alle spalle, archiviato. È in questa fase di “sospensione” che Anna Cisint punta a inserirsi per strappare o l’arretramento della barriera del Lisert a San Pier, e in alternativa a Villesse (mission impossibile dopo l’intesa firmata a Roma dall’allora governatrice Debora Serracchiani che blindò un piano finanziario e dunque fece partire il progetto) o, strada meno ostica, una compensazione, in termini di sconto sul biglietto del casello, per i locali pendolari dell’A4. Una sorta di liberalizzazione a metà. La politica, del resto, è spesso frutto di compromessi.
Non un percorso breve, comunque, ma il pressing di Cisint su Graziano Pizzimenti, assessore regionale ai Trasporti e Commissario delegato in A4, è ufficialmente iniziato. Tant’è che pure il casuale incontro a un match sportivo in quel di Udine, a inizio settimana, diventa occasione per intavolare il discorso della liberalizzazione e fissare un prossimo incontro. I bene informati dicono che se all’orizzonte di Pizzimenti si staglia l’uscente sindaca, sbarra gli occhi: già sa dove vuole andare a parare. Sicché a inizio settimana, quando l’assessore regionale sarà a Monfalcone per trattare una serie di questioni, tra cui i tracciati Rfi, è probabile, mutuando un’espressione che circola negli uffici e che spesso è utilizzata anche dalla prima cittadina, che Cisint «gli si attacchi alla giugulare».
Ci sono due ipotesi di revisione della questione: «Nei ragionamenti che stiamo facendo tra Comune e Regione figurano due obiettivi alternativi, trovare il modo per modificare le scelte a suo tempo effettuate oppure operare una compensazione per i residenti che utilizzano massicciamente l’autostrada». Sul primo punto Cisint ha un’idea, ma se la tiene per sè. Chiaramente il tavolo andrà esteso anche agli altri comuni partner interessati alla partita, in primis Ronchi dei Legionari, per fare quadrato.
Sulla questione (annosa) della liberalizzazione del Lisert, che ha visto anche il deposito in passato di petizioni popolari, dunque particolarmente sentita, pareva posta una pietra tombale. Sotto Pasqua Pizzimenti, d’intesa con Autovie Venete, ha firmato la revoca della gara aggiudicata nel giugno 2021 alla società cooperativa Consorzio Integra di Bologna in raggruppamento temporaneo d’impresa con la Deon di Belluno.
Una decisione concordata con l’azienda e determinata dall’aumento dei costi delle materie prime edili e in generale da costruzione, a partire dall’acciaio, che rende impossibile realizzare i lavori alla cifra offerta prima del conflitto in Ucraina: 8,5 milioni di euro. Un problema sempre sul piatto e non solo per l’A4. Per questo commissario e concessionaria possono al momento solo ipotizzare un altro bando prima dell’estate, in modo da far partire i lavori per la ristrutturazione della barriera del Lisert in un periodo che crei minori disagi agli utenti. Cisint cerca di insinuarsi nel frangente, facendo leva sui costi e benefici (riduzione dell’inquinamento sulla città, minor usura delle strade e deterioramento delle opere pubbliche viarie) dell’operazione della liberalizzazione, sul lungo termine.