Don Sergio: «La Soprintendenza ha detto no al progetto» Via libera alla riparazione del tetto con soldi di Cei e Regione
FELTRE. La basilica di San Vittore e Corona avrà presto un tetto nuovo. Non c’è momento migliore per annunciarlo che nella settimana in cui il Santuario si prepara ad accogliere i fedeli per la ricorrenza dei patroni della città Vittore e Corona. Quest’anno c’è un motivo in più per festeggiare, considerando l’urgenza del problema della copertura che accusa delle perdite. L’avvio dei lavori è atteso a luglio, la conclusione ad agosto, salvo imprevisti.
A dirlo è il rettore della basilica don Sergio Dalla Rosa: «Siamo ormai in dirittura d’arrivo», assicura. «Negli ultimi tre anni abbiamo sentito notizie preoccupanti sul tetto delle basilica, che soffriva di infiltrazioni d’acqua molto pericolose. Ci siamo mossi chiedendo contributi ovunque e ce li hanno promessi. Ha risposto per prima la Regione, che ci ha assicurato 35 mila euro, purché i lavori fossero fatti entro il 2021. Siamo comunque riusciti ad ottenere una proroga fino al settembre prossimo».
«La Conferenza episcopale», aggiunge il rettore del santuario, «nel dicembre scorso ci ha concesso altri 86 mila 575 euro, che coprono il preventivo», spiega. «Abbiamo predisposto il progetto e il computo metrico con l’architetto Gianni Moretta, che ha avuto tutte le approvazioni necessarie e abbiamo interpellato tre ditte per l’esecuzione dei lavori che, in base alle indicazioni della Regione, dovranno essere conclusi entro il prossimo settembre», prosegue don Sergio Dalla Rosa. «Una ditta si è ritirata perché non in grado di rispettare i tempi. Tra le altre due che hanno presentato preventivi simili è stata scelta la Setgar, una ditta di Arsié, quindi locale, che ha lavorato bene sul tetto della chiesa di Santa Maria degli Angeli a Feltre. Resta l’incognita dei costi, visti gli aumenti delle materie prime di questi ultimi tempi (come il rame)».
Stop al parcheggio a inizio settimana
L’architetto Ornella Bertelle di Santa Giustina aveva predisposto il progetto per un parcheggio sotto la scalinata d’accesso al Santuario, che sarebbe servito sia per la basilica che per il vicino cimitero. C’era anche l’impegno del Comune a coprire metà della spesa. «Sembrava cosa fatta, ma in un sopralluogo della Soprintendenza ai beni ambientali, una giovane architetta funzionaria dell’ufficio si è scagliata contro l’idea mandando poi una missiva scritta in cui raccomandava di pulire le caditoie esistenti e studiare come convogliare le acque meteoriche. Di parcheggio neanche parlarne», sbotta don Sergio Dalla Rosa.
«La cosa è dispiaciuta sia a noi che al Comune, ma la Soprintendenza ha potere insindacabile. Quindi abbiamo deciso di soprassedere. Le auto continueranno ad essere messe dove c’è posto senza ordine».
La strada di accesso
È’ sotto gli occhi di tutti lo stato di degrado in cui versa la strada che porta a San Vittore. Il Comune aveva intenzione di riasfaltarla prima della festa dei martiri, ma poi è intervenuta la crisi attuale riguardante il costo e la carenza di materiali. Sembra che a breve sarà installato nei pressi del capitello dell’Angelo un punto luce fotovoltaico.
Grandi idee per San Vittore
«L’onorevole Dario Bond, presidente del comitato dei Fondi di confine, è arrivato in visita con il vescovo Renato Marangoni e il Soprintendente, e ha comunicato che intende proporre al comitato dei Fondi lo stanziamento di un milione di euro per il complesso di San Vittore», ricorda il rettore, che ha accolto la notizia con gioia. «Non ci sono ancora notizie sull’esito della proposta di Bond, ma speriamo che si realizzi, almeno come progetto approvato, prima delle elezioni politiche», aggiunge don Sergio Dalla Rosa.
Che rilancia: «Quest’anno penseremo al tetto del Santuario, ma non mancano altri progetti per il futuro. Tra questi, ci sono la messa in sicurezza sismica della Casa d’accoglienza, l’efficientamento energetico della casa, il restauro della cosiddetta Casa del dazio vecchio ai piedi della rupe, in parte crollata. Potrebbe diventare un ostello a servizio di pellegrini e turisti. C’è anche il restauro dei capitelli sull’omonimo sentiero. Per spendere soldi non c’è che l’imbarazzo della scelta. Naturalmente, i progetti dovranno essere fatti dall’ufficio tecnico di Trento e i tempi di realizzazione comportano anni».