Confermati i sigilli del sito e la Regione frena: «La riapertura dipende dalla vicenda giudiziaria» . Lugli: «Non ci arrendiamo»
FINALE. Il giudice dell’udienza preliminare, dottoressa Antonella Pini Bentivoglio, ha sciolto la riserva e ha confermato il sequestro della discarica di Finale, che Feronia aveva chiesto di riavere per svolgere alcune operazioni. Il sito, stando al Piano regionale dei rifiuti, sarà l’unico attivo nel 2027 ma ora la Regione frena. «Al momento Finale è compreso tra quelli individuati dal Piano regionale di gestione rifiuti e bonifiche, in continuità con la precedente pianificazione in materia di rifiuti, ma è solo autorizzato e non in esercizio – specifica l’assessore all’Ambiente, Irene Priolo – Utilizzando un approccio cautelativo, proprio in ragione del procedimento giudiziario in corso, l’impianto non è quindi stato considerato nella pianificazione dei flussi dei rifiuti. Sul sito è stato di recente anche avviato un procedimento di bonifica, attualmente in fase istruttoria, degli esiti del quale occorrerà tenere conto ai fini dell’eventuale utilizzo futuro della discarica. Per quanto concerne le osservazioni pervenute al Piano dei rifiuti e bonifiche si evidenzia che non attengono all’aspetto pianificatorio della gestione dei rifiuti su scala regionale ma a questioni di legittimità dell’autorizzazione della discarica attualmente appunto al vaglio della magistratura. Infine, partendo dalla pianificazione in essere, si conferma la disponibilità dell’Amministrazione regionale – chiude Priolo – a un confronto costruttivo con quella di Finale sull’impianto: a tal fine, dopo un primo incontro ad inizio anno, ne seguirà a breve un altro, già programmato per la fine di questo mese, per approfondire i temi posti».
Ma sul caso interviene anche Stefano Lugli di Sinistra Civica e Coraggiosa: «La decisione della giunta regionale guidata da Bonaccini di mantenere nel Piano regionale dei rifiuti la discarica di Finale come unico sito per lo smaltimento di tutti i rifiuti speciali prodotti in regione non ci sorprende. Si tratta di una decisione politica già nota che mostra da un lato tutta l’arroganza di un presidente di Regione che da anni rifiuta di prendere atto della volontà del Consiglio comunale di Finale Emilia e che, dall’altro, mostra tutta l’inefficacia dell’azione della giunta Poletti e della sua maggioranza che in campagna elettorale aveva vantato i buoni rapporti proprio con il presidente Bonaccini per allontanare il rischio discarica. I risultati del più classico dei teatrini della politica oggi sono sotto gli occhi di tutti. Ci auguriamo che la discarica continui a rimanere sotto sequestro ancora a lungo».
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