Parla il veterinario che ha analizzato le carcasse: «A questo punto è corretto informare la popolazione del pericolo». Il particolare curioso: l’attacco è avvenuto vicino al Capitello dei Lovi
CROCETTA. Scatta l'allarme lupi nella zona tra il Piave e il Montello. Lo lancia Luciano Mondin, medico veterinario di Signoressa chiamato martedì a intervenire nella zona tra Ciano e Santa Mama, lungo la presa 16 nord in territorio di Crocetta del Montello, per soccorrere una pecora ferita. E vicino alla pecora ferita c'erano tre agnelli sbranati
«Con ogni probabilità pecora e agnelli sono stati attaccati da un lupo», afferma il veterinario Luciano Mondin, «per avere la certezza sarebbe necessario mappare il dna, ma sono abbastanza certo che ormai il lupo sia arrivato sul Montello e stia facendo la predazione.
«Sentendo i pastori che in questo periodo portano le greggi sul Piave, c'era stata una segnalazione una settimana fa sulla presenza del lupo nella zona di Nervesa, in località Campagnole. In questi giorni poi era stato segnalato anche a Covolo».
«A questo punto non è più un fattore esotico ma i lupi ci sono e iniziano a creare problemi di predazione anche nei nostri territori. Credo quuindi», prosegue il veterinario, «sia corretto segnalare il fenomeno alla popolazione perché addotti le contromisure con recinzioni adeguate e chi ha eventualmente animali si deve dotare di cani da guardiania. Particolare curioso: vicino a dove c'è stato l'attacco alla pecora e agli agnelli c'è il Capitello dei Lovi, il capitello del lupi, che ora torna evidentemente di moda».
Negli ultimi due anni nella Marca si sono moltiplicate le segnalazioni di lupi scesi in pianura. Carcasse di lupi uccisi da auto o da camion sono state trovate vicino alle strade nella zona di Resana, ma anche nell’Opitergino-Mottense, in zone perlopiù vicine al Monticano e al Livenza.
Ovviamente la zona più densamente popolata dai lupi è la Pedemontana e la prima fascia montuosa, in particolare la zona del Cansiglio dove la presenza del lupo è ormai costante da alcuni anni.
Ma, certo, sul Montello la presenza dell’animale selvatico è una novità in questi anni.
