foto da Quotidiani locali
MODENA Chiamatelo pure il “cantiere sfortunato”. Si potrebbe anche scherzare sulla situazione attuale dello storico liceo Sigonio di via Saragozza. Ci sarebbe da scherzare se la vicenda non fosse decisamente seria e soprattutto complicata.
Ancora una volta, è la seconda volta nel giro di una manciata di anni, i lavori di riqualificazioni della struttura si sono dovuti interrompere. Il motivo? La richiesta di concordato al tribunale di Treviso della Emaprice, l’azienda di Bolzano che si era aggiudicata i lavori e che era chiamata a concluderli nel 2023 (con un costo complessivo di 6,7 milioni di euro). Così il Sigonio resta chiuso da dieci anni e, come detto, per la seconda volta deve fare i conti con una impresa che va verso il fallimento.
Già, perché come raccontato dalla redazione di Radio Bruno, questo scenario si era presentato alcuni anni fa. Era il 2017 quando l’azienda Pessina costruzioni, con sede a Milano, aveva a sua volta avviato il procedimento di concordato. Fallimento e conseguente stop per il cantiere. Scontato, a questo punto, parlare di ritardi e di una situazione che rischia nuovamente di complicarsi. Come ormai si sarà intuito, infatti, il tribunale di Treviso ha inevitabilmente sospeso tutti i “lavori in corso” che vedono come protagonista la Emaprice. Compresi, e ci mancherebbe, quelli che riguardano lo storico liceo modenese al numero 100 di via Saragozza. Attualmente, come ormai noto, la sede del Sigonio si trova in via Lancillotto, nella zona di viale Gramsci. Una storia infinita, una storia di un cantiere a dir poco “sfortunato”.