Come si presenta questo Eurovision Song Contest 2022? È ancora presto per formulare giudizi generali a un'edizione più significativa che mai, considerati i due anni da cui veniao, la situazione attuale in Europa, ma anche l'emozione tutta italiana di ospitare il mega evento musicale. Di promozioni, tuttavia, ne abbiamo già regstrate almeno dieci, degli artisti che, al termine della semifinale di martedì 10 maggio, hanno ricevuto il biglietto per la finalissima. 

In questa prima serata dell'Eurovision, si sono esibiti in diciassette ma i posti disponibili erano solo dieci. Abbiamo visto applausi a scena aperta per la band ucraina, performance rutilanti (e talvolta un po' trash) e tante artiste femminili. Ma è il voto (del pubblico e delle giurie nazionali, come da regolamento) l'unico vero arbitro che stabilisce chi passa e chi no. E solo in dieci si sono qualificati per la finale di sabato 14 maggio. 
Ecco, dunque, le nostre pagelle senza voto ma di solo giudizio relative a tutti i diciassette artisti della prima semifinale dell'ESC.

Eurovision Song Contest 2022, le pagelle della prima semifinale (in ordine di esibizione)

Albania: Ronela Hajati – Sekret

Albanese, inglese e spagnolo sono le tre lingue mescolate dall’artista, che è anche l’autrice della canzone. Ritmo esotico remixato in chiave elettrica, il brano suona (come dice Malgioglio) come un «raggaeton europeo» è piuttosto orecchiabile, anche se bisogna vedere come se la caverà, essendo la prima performer della serata.

Lettonia: Citi Zēni – Eat Your Salad

Colorata, divertente e green, la band lettone propone una canzone che, al di là dell’arrangiamento, suona un po’ come la colonna sonora di uno spot pubblicitario anni Novanta.

Lituania: Monika Liu – Sentimentai

Elegante, nel look ma soprattutto nella voce (ha studiato canto jazz, e si sente) e nella presenza scenica, Monika Liu porta un brano vintage e contemporaneo insieme che crea un intrigante loop temporale anche nelle orecchie. Dalla Lituania con classe.

Svizzera: Marius Bear – Boys Do Cry

Fuori è primavera, ma dentro è inverno, dicembre per la precisione: la ballatona malinconica del crooner svizzero punta sulle emozioni delle dichiarazioni e delle buone intenzioni natalizie. 

Slovenia: LPS – Disko

Last Pizza Slide: questo è il nome della band slovena di giovanissimi musicisti retrò che risultano adorabili proprio per il loro aspetto e per come si chiamano, ma la canzone non conquista al primo ascolto live.

Ucraina: Kalush Orchestra – Stefania

La band ucraina era data tra i favoriti ancora prima che cominciasse il festival e la canzone (scritta per la madre del cantante, poi dedicata a tutte le mamme ucraine) è un esempio di sonorità folk-rap tipica del gruppo che, alla fine, si prende la standing ovation in sala.

Bulgaria: Intelligent Music Project – Intention

Primo brano rock della serata, da una band che festeggia i dieci anni di carriera. Musicalmente bravi e godibili nel loro suono old school, in cui risuonano Toto e Bon Jovi, che forse non farà breccia dopo la freschezza dei precedenti campioni (i Måneskin).

Olanda: S10 – De Diepte

Molto bella la canzone di questa cantante, che punta su una performance minimal che permette di concentrarsi su un brano molto intimo, delicato e potente nello stesso tempo, che riesce a comunicare moltissimo, anche se in olandese.

Moldavia:  Zdob şi Zdub & Advahov Brothers – Trenulețul

Quota caciarona quella della Moldavia, con un pezzo folk-ska-rap: tra violino, fisarmonica e abiti nazionali, fa subito sagra (e bella compagnia).

Portogallo: MARO – Saudade, Saudade

Brano sofisticato, ma accessibile a tutti, grazie al connubio di inglese e portoghese, che emana raffinatezza e raggiunge le emozioni più intime che solo la “sausade” del titolo può evocare a ciascuno di noi.

Croazia: Mia Dimšić – Guilty Pleasure

Brano pop molto tranquillo e orecchiabile, che combina un tema scomodo (l’infedeltà, è una dedica all’altro uomo) con la voce pulita della cantante.   

Danimarca: REDDI – The Show

Il gruppo femminile danese parte con quella che sembra una ballata piano-voce un po’ alla Adele e poi si apre verso il power-pop un po’ teen.

Austria: LUM!X feat. Pia Maria – Halo

Il brano dance porta (anche) lo zampino di Gabry Ponte e si sente, portandoci subito sulla pista di una discoteca (e chi se lo ricordava?), dove probabilmente lo ritroveremo per tutta l’estate.

Islanda: Systur – Með Hækkandi Sól

Ballata folk sicuramente suggestiva, con voci femminili molto armoniose (e armonizzate), ma non indimenticabile (almeno in questo contesto).

Grecia: Amanda Georgiadi Tenfjord – Die Together

La cantante, complice anche il look, ricorda un po’ Lorde, e la sua canzone è molto intensa, la sensazione è che possa perfino “crescere” nei prossimi ascolti.

Norvegia: Subwoolfer – Give That Wolf A Banana

Jennifer Lopez e Pitbull hanno rifatto On the Floor travestendosi da minions con la testa di lupo? Forse, ma ciò che conta è che il pezzo norvegese è un tormentone garantito, grazie anche al balletto.

Armenia: LaRosa Linn – Snap

Coreografia azzeccata per l’ultima esibizione, un’altra cantante che mette in musica (pop) un’altra ballata densa di emozioni.

Eurovision Song Contest 2022, i primi dieci finalisti

Svizzera: Marius Bear – Boys Do Cry
Armenia: LaRosa Linn – Snap
Islanda: Systur – Með Hækkandi Sól
Lituania: Monika Liu – Sentimentai
Portogallo: MARO – Saudade, Saudade
Norvegia: Subwoolfer – Give That Wolf A Banana
Grecia: Amanda Georgiadi Tenfjord – Die Together
Ucraina: Kalush Orchestra – Stefania
Moldavia:  Zdob şi Zdub & Advahov Brothers – Trenulețul
Olanda: S10 – De Diepte

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