Accantonata la proposta di Muggia, il gruppo di Buttrio e la multinazionale ucraina interessati a investire nell’Aussa Corno per la produzione di acciaio sostenibile Green Steel
SAN GIORGIO DI NOGARO. Le valutazioni sono tutte positive: nella zona industriale dell’Aussa Corno, a San Giorgio di Nogaro, si lavora per realizzare un nuovo polo siderurgico per la produzione di acciaio sostenibile Green Steel.
I gruppi Danieli e Metinvest, gli stessi che in prima battuta avevano scommesso sulla zona delle Noghere, a Muggia, sono sempre interessati a realizzare un nuovo sito siderurgico in Friuli Venezia Giulia e ritengono idonea l’area “Punta sud”, nella zona industriale dell’Aussa Corno. Sessantacinque ettari di superficie che la Regione dovrà dotare di una banchina portuale. Si stima una spesa di 60 milioni di euro, mentre l’importo dell’investimento industriale raggiungerà cifre superiori a quelle stimate a Muggia, dove per un impianto più piccolo si prevedevano quasi 700 milioni di euro.
Stiamo parlando di un progetto di sviluppo che doterà il Friuli di un porto tutto suo e che in termini occupazioni può arrivare a creare, compreso l’indotto, circa 800 posti di lavoro.
Il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, e l’assessore alle Attività produttive, Sergio Emidio Bini, ci credono e non hanno alcuna intenzione di farsi scappare un’opportunità senza precedenti. La Giunta, infatti, ha già demandato alla Direzione centrale in materia di Industria, d’intesa con tutte le Direzioni interessate, il compito di avviare l’iter per arrivare alla stipula di un accordo di programma.
L’operazione
Sui dettagli dell’operazione nessuno si sbilancia, l’interesse è tale da richiedere molta discrezione. Il Gruppo Danieli conferma il suo interesse a realizzare il nuovo sito produttivo assieme al Gruppo internazionale Metinvest con società minerarie e metallurgiche negli Usa, in Europa e in Ucraina, a Mariupol, dove ha subito ingenti danni nell’acciaieria Azovstal e in un altro sito industriale. Nonostante le incertezze determinate dalla guerra anche il gruppo Metinvest è pronto a investire nella zona industriale Aussa Corno.
L’attenzione dei due colossi dell’acciaio è ricaduta sui terreni di interesse regionale, resi disponibili dalla chiusura della procedura di liquidazione coatta amministrativa del Consorzio per lo sviluppo industriale dell’Aussa-Corno: 60 ettari di superficie situati all’interno di un perimetro ampiamente industrializzato, servito da infrastrutture energetiche e logistiche e dotato di collegamento ferroviario e del porto Nogaro.
Queste sono solo alcune delle valutazioni preliminari effettuate dai due gruppi siderurgici, al tavolo tecnico richiesto dagli stessi e attivato, nelle scorse settimane, dalla Regione. In quella sede erano state analizzate anche le caratteristiche di una zona produttiva antistante al porto di Monfalcone. Completati gli opportuni approfondimenti, il gruppo Danieli ha ufficializzato al presidente Fedriga e all’assessore Bini il suo interesse e quello del gruppo Metinvest a investire nella zona dell’Aussa Corno.
Il gruppo di Buttrio fa sapere che la decisione definitiva dipenderà dalla riqualificazione di porto Nogaro con la realizzazione di infrastrutture e spazi più adeguati al nuovo sito produttivo. Tra le opere previste non mancano il dragaggio e l’approfondimento del canale navigabile Corno, il recupero e il riutilizzo dei sedimenti dragati per la costruzione di una banchina di 400-500 metri lineari. L’investimento pubblico, finanziabile dal Pnrr, raggiunge i 60 milioni di euro.
Il progetto
Come già detto, sul progetto le bocche restano cucite anche perché, proprio a seguito della perdita di due acciaierie in Ucraina, il Gruppo Metinvest potrebbe decidere di implementare ulteriormente l’investimento a San Giorgio di Nogaro, dove è già presente con un laminatoio. E anche se, per qualche ragione, dovesse cambiare idea, il Gruppo Danieli ha a disposizione altri possibili investitori e quindi non si tirerà indietro.
Di fronte a queste prospettive la stima dell’investimento privato è ancora in divenire. Se però si considera che a Muggia, con un sito produttivo distribuito su 48 ettari, 12 in meno rispetto a quello di San Giorgio di Nogaro, si parlava di quasi 700 milioni di investimento pare evidente che nella zona industriale Aussa Corno la cifra potrà risultare più elevata.
Le ricadute sul territorio regionale sono prevedibili e auspicabili. Secondo alcune stime fatte dal gruppo Danieli, alle condizioni attuali, «i fatturati possono raggiungere i quattro miliardi l’anno con un impatto sul Prodotto interno lordo (Pil) regionale pari all’8 per cento e al 20 per cento se il conteggio si limita al solo Pil della provincia di Udine».
La procedura
In questo momento siamo alle battute iniziali anche se la “Generalità”, questo il termine tecnico della valutazione fatta dalla Giunta, rappresenta più di un primo passo. La Giunta ha chiesto alla Direzione centrale dell’industria, con la collaborazione di tutte le Direzioni interessate dal progetto, un approfondimento per individuare e coinvolgere i soggetti istituzionali e arrivare così alla stipula di un accordo di programma in grado di definire le effettive modalità di esecuzione e finanziamento del progetto.
La sottoscrizione dell’accordo sarà preceduta da una valutazione di Giunta che sarà chiamata a esprimere un parere.
