Exploit della squadra del presidente Samer che batte i campioni d’Italia in carica, Sabato 14 maggio alla Bianchi il primo match point per giocarsi il titolo tricolore
TRIESTE Non c’è tra le fila della Pallanuoto Trieste chi è riuscito a chiudere occhio nella notte che ha riscritto, ancora una volta, la storia di un club ambizioso che tra le mani ha il match point per la finale scudetto di sabato prossimo alla Bianchi.
Guardando i ragazzi di Bettini contro i Campioni d’Italia in carica non si può distinguere tra sogno e realtà: finisce 10-11 per gli alabardati nel primo round alla Mompiano, un successo che premia ancora una volta una stagione passata ad aggiornare record su record fino al trionfo clamoroso nella tana dei leoni. Un passo dal sogno, uno dalla realtà.
La vittoria sui lombardi è un successo di misura ma nel vantaggio più piccolo che esista sta il calibro della felicità di una squadra che non avendo nulla da perdere si è tuffata nella vasca più pericolosa d’Italia ricamando la partita perfetta. Tante conclusioni, ritmo altissimo e un livello di pallanuoto proprio di una semifinale scudetto tra due squadre che si sono contese ogni metro cubo della Mompiano dalla prima sirena e fino alla sberla di Bini che ha piegato i polsi a Tesanovic portando la vittoria a Trieste.
A rompere il ghiaccio è Vrlic, dopo che Oliva ha neutralizzato le prime due offensive dei padroni di casa. Sull’onda di un avvio timido della pattuglia di Bovo, Mezzarobba riesce anche ad infilare il raddoppio prima dell’1-2 di Dolce. È il momento della partita in cui entra in scena Inaba che quando vede Brescia risponde sempre con un poker: con una sventola il giapponese rimette Trieste a +2. Bicari e Luongo però reagiscono ricucendo il pari quando manca pochissimo al termine della prima frazione, abbastanza comunque per il 3-4 di Inaba.
Nel secondo periodo Gitto riporta l’equilibrio e sale in cattedra per il primo vantaggio bresciano atteso da quasi un quarto d’ora. Il sorriso dei leoni dura mezzo giro di orologio: tanto basta a Razzi per infilare il diagonale del 5-5.
Dolce risponde sul secondo palo ma Bego dimostra che Trieste ha altri piani e sulla combinazione innescata da Mezzarobba, chiama la palla a Razzi e scrive 6-6 alla metà di gioco. Dolce, quasi un beffardo ossimoro, rimette in vantaggio Brescia in doppia superiorità numerica quindi è bravo Buljubasic a sbloccarsi per il 7-7. Il botta e risposta è di una precisione magnetica con la bilancia delle occasioni che non ha ancora scelto la squadra preferita neanche dopo tre tempi: Gitto per il Brescia, Inaba per Trieste apparecchiano l’ultimo quarto sull’8-8. C’è Di Somma sul tabellino dei padroni di casa anche se il nipponico con la 10 non ha finito di stupire e con un diagonale violento ritrova il pari. Non ci sono più margini di errore in una partita infinita: Podgornik spinge in gol un pallone che sfila davanti alla porta ma Di Somma che ha letto bene il copione di tutta la gara punisce Oliva con il 10-10.
All’ultimo sbuffo di gara Bini si prende la copertina e mette la firma sulla serata, da sogno, della Pallanuoto Trieste.