TRIESTE Giuseppe Bono si congeda dopo vent’anni alla guida di Fincantieri con una trimestrale in forte crescita rispetto allo stesso periodo del 2021. Da un anno all’altro i ricavi sono saliti del 17,8% a 1,68 miliardi di euro, mentre il margine operativo lordo ha segnato un progresso del 17,2%, arrivando a 118 milioni. Il carico di lavoro complessivo si attesta a 34,4 miliardi, circa 5,2 volte i ricavi del 2021, una situazione che crea tranquillità dal punto vista occupazionale e operativo per gli anni a venire. Sale l’indebitamento netto, da 859 milioni di fine 2021 a 940 del 31 marzo di quest’anno, ma in coerenza con i volumi di produzione sviluppati nel corso del trimestre. «Lascio dopo vent’anni, orgoglioso di aver guidato il gruppo fino al raggiungimento di posizioni di leadership mondiale nei principali settori in cui opera, anche grazie ad una squadra che non ha eguali al mondo», sottolinea in una nota Bono. «Ad essa, come a tutte le maestranze di Fincantieri e alle migliaia di aziende della nostra catena di fornitura, va il mio più sentito ringraziamento per l’impegno e la dedizione dimostrati nel perseguire e raggiungere gli ambiziosi obiettivi che ci eravamo dati». Quindi si rivolge a chi sarà chiamato a raccogliere il suo testimone: «Ai miei successori l’augurio di buon lavoro, comprendendo pienamente la responsabilità che si accingono ad assumere».
Il ministero del Tesoro ha deciso che Cassa Depositi e Prestiti (titolare del 71,32% del capitale tramite Cdp Industria), all’assemblea in programma il 16 maggio prossimo, proporrà al suo posto Pierroberto Folgiero, attuale ad di Maire Tecnimont, gruppo italiano con competenze nell’impiantistica, nella chimica verde e nello sviluppo di tecnologie per la transizione energetica. È destinato a cambiare anche il presidente, con Giampiero Massolo, appena passato con il medesimo incarico ad Atlantia, che lascerà il posto al generale Claudio Graziano. Un’indicazione chiara dell’importanza che il filone militare ricoprirà negli anni a venire per il gruppo triestino. Basti pensare che Massolo è invece un diplomatico di lungo corso.
Insomma, il business crocieristico resterà centrale, ma la guerra in Ucraina spinge il Governo a riconsiderare le priorità. In tema di alleanze si guarda in primis alla Francia. Tramontata per resistenze politiche transalpine e per la crisi Covid la possibilità di conquistare Stx France, che avrebbe consentito all’azienda italiana di completare la sua offerta nella costruzione di navi da crociera, va avanti la collaborazione con Parigi in campo militare, concretizzatasi con la nascita della joint-venture Naviris, con sede a Genova. Un gruppo con vocazione paneuropea che potrebbe aprirsi a una collaborazione più stretta con i tedeschi di ThyssenKrupp. Mentre all’estero la presenza è consolidata nei mercati più importanti, Cina e Stati Uniti, dalle quali si attendono nuove commesse di grandi dimensioni. Tutto questo mentre di pari passo la società presto guidata da Folgiero punterà a capitalizzare il successo nella costruzione del nuovo ponte di Genova per crescere nel settore delle infrastrutture.