ROMA. Continua il calo dei contagi in Italia, oggi 47.039 contro i 62.073 di ieri, ma soprattutto 18mila in meno rispetto a una settimana fa. Anche se allora i tamponi erano 441mila, oggi 335mila, sufficienti comunque a far calare dell’1,1% il tasso di positività ora fermo al 14%. Sempre tanti però i morti, oggi 152, appeno uno meno di ieri mentre si contano 5 ricoverati in più nelle terapie intensive e 81 in meno nei reparti di medicina.
In Lombardia contagi in discesa da 9.590 a 6.471, pur se con 9mila tamponi in meno. In Piemonte se ne contano invece 2.469, dato in calo rispetto ai 3.870 di ieri.
Numeri in calo per i contagi da Sars-Cov2 in Veneto, che registra nelle ultime 24 ore 4.468 nuovi casi contro i 6.126 di ieri. Si registrano anche 9 vittime. Scende il numero degli attuali positivi, che sono 65.284 (-2.696); in calo i dati ospedalieri, con 884 ricoveri in area medica (-15) e 34 (-1) in terapia intensiva.
Sono 4.306 contro i 2.354 di ieri i nuovi casi di positività al Coronavirus individuati in Emilia-Romagna sulla base di circa 21mila tamponi. Pesante il bilancio delle vittime: sono infatti 27 i morti. Negli ospedali ci sono 32 pazienti in terapia intensiva (due in più rispetto a ieri), mentre i positivi negli altri reparti Covid sono 1.331 (38 in meno).
Sono 2.521 i nuovi cadi di Coronavirus in Toscana nelle 24 ore su 19.240 test di cui 3.112 tamponi molecolari e 16.128 test rapidi. Il tasso dei nuovi positivi è 13,10%. Rispetto a ieri i contagi sono in calo (erano 3.620), a fronte di un minor numero di test (erano 21.864) e il tasso di positività è diminuito (era 16,56%).
Nel Lazio si contano 4.759 nuovi positivi, 294 meno di ieri ma i decessi sono 15, 4 in più mentre restano stabili i letti occupati nelle terapie intensive e salgono di 26 quelli non più liberi nei reparti di medicina.
Ci sono stati dieci morti nelle ultime 24 ore in Puglia e 3.101 nuovi casi di coronavirus contro i 2.017 di ieri, con una incidenza del 15,4% in relazione ai 20.136 test giornalieri registrati. Le persone attualmente positive sono 98.484 (per la prima volta da tempo sotto i 100mila), e di queste 545 (ieri 536) sono ricoverate in area non critica e 25, come ieri, in terapia intensiva.
È ferma al 4%, in Italia, l'occupazione delle terapie intensive (un anno fa era al 28%) ma il valore è in calo in 5 regioni: Calabria (all'8%), Friuli Venezia Giulia (2%), Pa Bolzano (0%), Pa Trento (3%) e Sicilia (5%). È stabile, nelle ultime 24 ore, anche l'occupazione dei reparti di `area non critica´ da parte di pazienti Covid in Italia, che segna il 15% mentre, esattamente un anno fa, era al 29%. Questi i dati dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) del 3 maggio 2022, pubblicati oggi. Per quanto riguarda l'occupazione dei posti nelle terapie intensive da parte di pazienti con Covid-19, in 24 ore cresce solo in 2 regioni: Campania (8%), Liguria (8%). La percentuale è stabile in 13 regioni e province autonome: Abruzzo (al 7%), Basilicata (al 4%), Emilia Romagna (3%), Lazio (6%), Lombardia (2%), Marche (2%), Molise (3%), Piemonte (2%), Puglia (5%), Sardegna (5%), Toscana (4%), Umbria (6%) e Veneto (2%). La variazione non è disponibile in Valle d'Aosta (0%) e nessuna regione supera la soglia del 10%. Rispetto al giorno precedente, invece, l'occupazione dei posti nei reparti ospedalieri di area `non critica´ da parte di pazienti con Covid-19 cresce in 4 regioni e province autonome: Basilicata (27%), Molise (22%), Pa Bolzano (10%), Valle d'Aosta (16%). Cala in altrettante: Abruzzo (23%), Liguria (18%), Sardegna (18%), Sicilia (21%). È stabile in 13: Calabria (25%), Campania (18%), Emilia Romagna (15%), Friuli Venezia Giulia (13%), Lazio (18%), Lombardia (11%), Marche (17%), Pa Trento (15%), Piemonte (11%), Puglia (18%), Toscana (12%), Umbria (33%), Veneto (10%). Sono 6 le regioni che superano la soglia del 20%: Umbria (33%), Basilicata (27%), Calabria (25%), Abruzzo (23%), Molise (22%), Sicilia (21%).
Torna a scendere la curva dei ricoveri Covid. Smaltito l'effetto Pasqua che la settimana scorsa aveva portato a una inversione di tendenza con un lieve rialzo del 3,5%, nella settimana 26 aprile/3 maggio il numero delle ospedalizzazioni si è ridotto del 5,7%. È quanto emerge dalla rilevazione degli ospedali sentinella della Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere (Fiaso). A diminuire nell'ultimo monitoraggio sono stati sia i ricoveri nei reparti ordinari per l'assistenza Covid (-5,7%) sia il numero dei pazienti nelle rianimazioni (-7,5%).
Persiste, afferma Fiaso, una quota consistente, pari al 20%, di pazienti no vax nelle rianimazioni: hanno in media 75 anni e nel 100% dei casi sono affetti da altre patologie. Un dato che desta preoccupazione soprattutto perché, dall'analisi dei casi presenti nelle terapie intensive, emerge come a non godere della protezione vaccinale siano per lo più soggetti anziani e con comorbidità: proprio coloro che, invece, sono più a rischio di conseguenze gravi del Covid.
Diminuisce il numero dei pazienti pediatrici Covid ricoverati. Nella rilevazione del 3 maggio nei quattro ospedali pediatrici e nei reparti di pediatria degli ospedali aderenti alla rete sentinella Fiaso (Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere) si osserva infatti una riduzione del 7,7%. Lo rende noto la Federazione. I neonati tra 0 e 6 mesi rappresentano il 15% dei ricoverati: nel 33% dei casi sono figli di genitori non vaccinati. I bambini fino a 4 anni sono ancora la maggioranza dei ricoverati ovvero il 50% dei pazienti.