MANTOVA. Cause naturali non determinate. Non scioglie del tutto i dubbi l’autopsia compiuta sul corpo del giovane tunisino trovato morto sabato notte in via Donati. Come già, comunque, era stato anticipato dagli investigatori della squadra mobile, incaricata delle indagini, il corpo del 23enne non presentava segni di violenza evidenti, nessuna lesione o ferita.
L’autopsia – eseguita ieri all’ospedale Poma dall’equipe della medicina legale di Verona – ha confermato che la morte è dovuta a cause naturali. Ma non ha ancora chiarito che cosa abbia provocato l’arresto cardiocircolatorio a un ragazzo così giovane. Al momento i test tossicologici non sono stati richiesti dalla procura, ma non è escluso che nei prossimi giorni vengano effettuati ulteriori accertamenti. Il sospetto degli investigatori è che il giovane – in regola con il permesso di soggiorno, ma di fatto senza fissa dimora – quando è stato colto da malore nei pressi di un cantiere abbandonato in via Donati, non fosse solo e che il malore sia stato la conseguenza di un’overdose da alcol o stupefacenti. Quando si è sentito male, chi era con lui ha chiamato il 118 e si è allontanato prima dell’arrivo dei soccorsi. Il giovane, subito portato in ospedale da un’ambulanza, è morto pochi minuti dopo l’arrivo al pronto soccorso.
In questi giorni, grazie al sistema di videosorveglianza pubblico, quindi alla collaborazione con la polizia locale che lo gestisce, verranno esaminati i video dell’intera zona, a caccia di qualsiasi particolare o persona notata nel quartiere. Proseguono, da parte della polizia, anche le indagini negli ambienti degli spacciatori, per capire se qualcuno avesse legami con il giovane morto o con suoi conoscenti.