CAORLE. Maggio difficile ma grande ottimismo per il resto della stagione. Gli stati generali delle spiagge si sono riuniti la mattina del 26 aprile per parlare delle previsioni.
L’incognita del tempo pesa sul mese che sta per iniziare.
Ma gli alberghi possono registrare un +8 per cento rispetto allo scorso anno.
I campeggi invece maturerebbero percentuali importanti forse superiori allo stesso 2019 che resta il punto di riferimento per tutti gli operatori turistici.
Prenotazioni stanno arrivando da Austria, Svizzera e Nord Europa con particolare riferimento all’Olanda.
L’intervista a Kay Turchetto, Federalberghi Caorle
L’intervista a Roberta Nesto, G20 Spiagge
L’intervista a Roberto Maschio, Associazione Jesolana Albergatori
Tra i problemi da risolvere c’è la forza lavoro. Restano da assegnare il 20 per cento dei posti di lavoro nel settore turistico su tutto il litorale.
FEDERALBERGHI VENETO
Massimiliano Schiavon, presidente Federalberghi Veneto: «Per la stagione che è appena iniziata stiamo registrando dei segnali di ripresa nonostante si sia sempre questo spettro della guerra in Ucraina. Prevalentemente è un mercato, quello dell’Est, che non ha numeri significativi rispetto al totale. Le previsioni sono moderatamente positive: sulla costa abbiamo circa un 8% -9% in più rispetto al dato registrato alla stessa data dell'anno scorso».
E continua: «Percentuali positive rispetto all'anno precedente anche per il mese di giugno rispetto all'anno scorso, dettato prevalentemente dalle festività tedesche (Ascensione, Pentecoste, Corpus Domini) che segnano una ripresa. Moderatamente positivi sulle città d'arte: manca ancora purtroppo il mercato Asia-Pacifico, quindi Stati Uniti e Cina però stanno recuperando. Nel mese di aprile c’è stato un buon turismo internazionale di prossimità, con segnali finalmente positivi in particolare su Venezia e Verona. Per il mese di luglio-agosto per quanto riguarda la montagna i segnali anche lì sono interessanti e la voglia di tornare in vacanza sembra ci sia».
L’impatto della mancanza dei turisti russi?
«Su 72 milioni di presenze i russi rappresentano circa un milione di presenze sulla nostra regione, non è un numero significativo Ma è un numero di un turista alto spendente che tendenzialmente si posizionava sulle strutture a 4 stelle superiori o 5 stelle. Questo è un mercato che non abbiamo visto l'anno scorso, nel 2020 e purtroppo non vedremo nemmeno nel 2022 per effetto di quanto sta succedendo con la guerra in Ucraina».
«La speranza», chiude, «è di vedere presto finire un conflitto che si possa poi riprogrammare anche i flussi che arrivano da quelle aree, si possa tornare in un clima di serenità, che si possano aggiungere ulteriori flussi di clientela provenienti appunto dalla Russia ma anche dalla Polonia e dall'Ungheria che in questo momento si ritrovano una guerra al confine e potrebbero avere delle flessioni nel trend normalmente registrato negli anni precedenti».
L’intervista a Schiavon, Federalberghi Veneto
FEDERCAMPING VENETO
Alberto Granzotto, presidente Faita Federcamping: «La situazione odierna la viviamo con un moderato ottimismo. Pasqua ha avuto un ottimo successo e anche le prenotazioni soprattutto di provenienza nordeuropea, tedesca,danese, olandese, sono molto positive».
E «quindi guardiamo al futuro con un moderato ottimismo compatibilmente con le difficoltà attuali che tutti noi conosciamo. Diciamo che sarà una stagione, più dell'anno scorso, focalizzata alla clientela tedesca, austriaca , quella del nord Europa. L'obiettivo nostro è quello di ritornare a raggiungere i livelli del 2019 e se possibilmente anche superarli se le situazioni ce lo permetteranno».
L’intervista a Granzotto, Faita Federcamping