BAGNOLO. Un punto di riferimento per la comunità. Non può che essere definito così l’ufficio Cup di Bagnolo, che ha una straordinaria particolarità: è gestito da volontari. Pilastro di questo servizio è Sergio Campari, infermiere in pensione, fondatore con la moglie Marta del canile di San Tomaso, protagonista del volontariato locale praticamente da sempre: è grazie alla sua esperienza in ambito sanitario e alla sua dedizione per gli altri che questo esperimento prese il via e si è affermato. Era il 1992 quando muoveva i primi passi e proprio in questi giorni si celebra il trentennale.
«Fu per iniziativa dell’allora assessore al Bilancio Ivo Ferrari che tutto iniziò – racconta Campari – Io ero stato infermiere professionale all’ospedale di Guastalla ed ero già in pensione. Perchè non creare un Cup per gli over 65? In realtà ben prestò diventò un punto di riferimento per tutti, anche dai paesi vicini». Firmata la convenzione con l’Ausl il 3 aprile 1992, “l’esperimento” partì con sede inizialmente in via Marconi, dove oggi c’è il centro diurno. «Non c’erano i computer, si faceva tutto a mano. C’eravamo io e il volontario Umberto Tondelli. Poi entrarono anche altri volontari – va avanti Campari – Nel 1995 arrivarono i computer e imparammo a usarli grazie a un corso fatto dall’Ausl».
In questi anni, i cittadini di Bagnolo hanno potuto contare su un gruppo di volontari a cui rivolgersi per le prenotazioni di visite ed esami. E per un passaggio burocratico vissuto sempre con una certa apprensione specie da parte degli anziani, poter contare su volti famigliari a cui rivolgersi per le proprie incombenze è qualcosa che fa la differenza. Sergio Campari, che in questi trent’anni non ha mai mancato la sua presenza nell’ufficio Cup, per i suoi concittadini si fa davvero in quattro, prodigandosi non solo nelle prenotazioni, ma anche instaurando negli anni un rapporto stretto con i medici di base intervenendo per segnalare quale tipo di prescrizione è necessaria per ogni esame e supportando i pazienti.
Oggi, il Cup di Bagnolo è aperto tre giorni alla settimana e conta sulla compresenza di tre volontari in servizio, con il supporto dell’Auser. «Abbiamo una buona collaborazione con il Cup di Reggio. Di fatto, facciamo da ponte con Cup e segreteria dell’ospedale – racconta Sergio – Nel 2020, nonostante la pandemia, abbiamo fatto 5.900 prenotazioni, nel 2019 ben 7.900. Riceviamo in media circa 65 persone al giorno».
Questo servizio che per trent’anni ha funzionato così bene, ben presto però cederà il passo. «Quando ci sarà la sede della medicina di gruppo e in più ora che ci sono i Farma-Cup in farmacia, di questo servizio non ci sarà più bisogno. Ed è giusto che vada così» spiega Campari.
Ciò non toglie, che questa esperienza abbia rappresentato e tutt’ora rappresenti un fiore all’occhiello per Bagnolo.
«È un servizio eccezionale – conferma il sindaco di Bagnolo, Gianluca Paoli – che si basa sulla grande generosità e sulla competenza di Sergio Campari: è un servizio che, davvero, è nato con lui».
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