FIRENZE.«Non c’è il fascicolo dell'appello, non è stato reperito». Così la presidente della Corte di appello di Firenze ha annunciato agli avvocati di Tiziano Renzi e Laura Bovoli, condannati in primo grado per emissione di fatture false, l'assenza del fascicolo con gli atti relativi al procedimento di secondo grado, che non era stato possibile reperire in cancelleria. Un dettaglio non trascurabile secondo i difensori, che si attendevano un rinvio: «È pacifico - afferma l'avvocato Federico Bagattini, che assiste Tiziano Renzi - che i processi senza i fascicoli nella loro integrità non si possono fare». Di diverso avviso però i giudici, che dopo aver spiegato come fossero comunque in possesso di copia degli atti, hanno deciso di andare avanti col processo. Renzi e Bovoli, condannati in primo grado a 1 anno e 9 mesi di reclusione, sono imputati insieme con l'imprenditore Luigi Dagostino, al quale in primo grado è stata inflitta una pena di 2 anni. Martedì 26 aprile nella sua requisitoria il procuratore generale Filippo Di Benedetto ha chiesto la conferma delle condanne di primo grado. L’accusa si è detta anche contraria alla parziale riapertura del dibattimento chiesto dai difensori di Renzi e Bovoli.
La richiesta di riapertura, già depositata ai giudici, sarebbe relativa all'esame degli imputati e all'acquisizione di alcuni documenti che proverebbero l'autenticità delle fatture contestate come false. Il procedimento riguarda il pagamento di fatture emesse da società dei Renzi nel 2015 - una da 20.000 euro dalla società Party, un'altra da 140.000 euro più Iva dalla Eventi 6 - per consulenze ad aziende riferibili a Dagostino. Le consulenze riguardavano studi per un’attività di ristorazione e per potenziare il flusso di turisti, in particolare orientali, verso l'outlet The Mall nel Valdarno. Ma per l'accusa si trattò di pagamenti per operazioni inesistenti, e pertanto le fatture, pagate dalla società Tramor amministrata da Dagostino fino al 2015 e poi passata alla holding del lusso Kering, sarebbero false. Il processo di appello è stato aggiornato al 7 luglio, quando parleranno il legale della Tramor, costituitasi parte civile, e le difese degli imputati. Al termine degli interventi, i giudici si ritireranno in camera di consiglio per decidere se emettere sentenza o accettare la richiesta di riapertura del dibattimento avanzata dalle difese. I legali avevano chiesto alla corte che si decidesse preliminarmente sulla riapertura del dibattimento, senza andare alla discussione. Al rigetto di questa richiesta – martedì 26 aprile - i genitori dell'ex premier si sono alzati dal loro posto e sono usciti dall'aula per alcuni istanti per poi rientrare.
«Avevamo chiesto espressamente - ha detto ancora l'avvocato Federico Bagattini parlando con alcuni cronisti - che ci fosse la fonoregistrazione perché erano previste delle cospicue dichiarazioni spontanee da parte degli imputati, ma addirittura anche il loro stesso esame, e quindi a questo fine era necessario avere il tecnico della fonoregistrazione, ma il tecnico anche lui come il fascicolo non lo hanno trovato». Il processo di appello aveva già subito due rinvii per legittimi impedimenti di Tiziano Renzi, relativi a motivi di salute.