Facile.it e Mutui.it hanno diffuso nei giorni scorsi i dati relativi al primo trimestre 2022 sull’importo medio richiesto per un mutuo in provincia di Modena: dalle rilevazioni fatte tra gennaio e marzo risulta che questo importo è aumentato del 7,8% rispetto al medesimo periodo del 2021, arrivando a 144.068 euro. A livello regionale gli aspiranti mutuatari hanno cercato di ottenere, in media, 145.825 euro, una cifra in aumento rispetto allo scorso anno (+3,8%): analizzando i dati a livello provinciale emerge che l’area che ha registrato la crescita più importante è quella di Piacenza (+11,6%, 130.042 euro), seguita da Rimini (+9,6%, 164.344 euro) e Reggio Emilia (+8,4%, 135.017 euro). Modena si posiziona in quarta posizione, prima di Parma, Forlì-Cesena e Bologna. Valori in calo rispetto ad un anno fa infine per la provincia di Ravenna e quella di Ferrara, che chiudono la classifica emiliano-romagnola. I dati nazionali, tanto per fare un raffronto più ampio, vedono l’ammontare medio di una richiesta di mutuo attorno ai 141 mila euro. Sempre a livello regionale, il primo trimestre 2022 è stato caratterizzato dal calo dell’età media degli aspiranti mutuatari, che in Emilia-Romagna è scesa a poco più di 36 anni e mezzo (erano quasi 40 anni appena 12 mesi fa) e dall’aumento delle richieste di mutui per la prima casa che, nella nostra regione, arrivano all’82% delle domande di finanziamento totali (+14 punti percentuali). La prima casa gli emiliano-romagnoli la comprano attorno ai 35 anni di età. Il calo dell’età media – si legge nell’analisi di Facile.it e Mutui.it realizzata su un campione di oltre 18.000 richieste di mutuo raccolte in Emilia-Romagna – è legato all’aumento dei giovani che, grazie alle agevolazioni statali, si sono rivolti ad un istituto di credito; nei primi tre mesi dell’anno il 54% del totale delle domande di finanziamento presentate nella nostra regione è stata infatti firmata da un under 36, un dato in netto aumento rispetto allo stesso periodo del 2021, quando la percentuale era risultata pari al 36%. In media, chi si è rivolto ad un istituto di credito per comprare l’abitazione principale aveva, all’atto della firma, 35 anni e ha richiesto 150.557 euro, da restituire in 26 anni. Analizzando l’offerta bancaria emerge che questa prima parte dell’anno, anche a causa del complesso scenario internazionale, è stata caratterizzata da un aumento generalizzato dei tassi di interesse e, in particolare, di quello fisso. Secondo le simulazioni di Facile.it (realizzate tra il 5 e il 9 aprile scorso) per un mutuo da 126.000 e Ltv (rapporto tra valore del mutuo e valore dell’immobile) al 70% da restituire in 25 anni, i Taeg fissi disponibili oggi online partono dall’1,71%, con una rata mensile di 507 euro, vale a dire 41 euro in più al mese rispetto allo scorso anno (quando il Taeg partiva da 1,04% e la rata da 466 euro). Con queste condizioni, chi chiede oggi un mutuo a tasso fisso paga, per tutta la durata del finanziamento, circa 12.300 euro in più di interessi rispetto a un anno fa. Più stabile la situazione sul fronte dei tassi variabili, con indici che partono, in base alla stessa simulazione, dallo 0,82% e con una rata di 461 euro. Con l’aumento degli indici fissi, il tasso variabile torna dunque ad essere una ulteriore e valida alternativa per chi vuole sottoscrivere un mutuo.