FRASSINETTO
Questa è la terza settimana che trascorrono a Frassinetto ed ora che si sono ambientati, frequentano la scuola primaria locale. Sono tre bambini ucraini che ieri sono stati introdotti nella pluriclasse della piccola scuola di montagna, finora formata da soli otto alunni, ma mai chiusa, nonostante l’esiguo numero di scolari, per volontà del Comune, sostenuto in questo dall’Unione montana e dalla Regione.
Con i giovani ucraini, il numero degli alunni ritorna, dopo anni, a superare la decina e poiché sono arrivati anche altri cinque bambini più piccoli, a Frassinetto potrebbe presto aprire persino un asilo, o più precisamente un baby parking, come lo definisce il sindaco Marco Bonatto Marchello. I tre nuovi alunni, infatti, sono arrivati a Frassinetto insieme ad altri bambini e ad un gruppo di adulti, in totale 23 persone fuggite dagli orrori della guerra in corso in Ucraina, che nei prossimi giorni potrebbero salire a 25 , dato che è previsto un ricongiungimento familiare. Tra gli adulti, solo due uomini, esonerati dall’obbligo di rimanere in patria uno per via dell’età (ha più di 70 anni), l’altro perché di nazionalità diversa (è il marito georgiano di un’ucraina).
I rifugiati sono ospitati nella ex Casa SS. Annunziata, oggi struttura comunale gestita dalla cooperativa sociale Città del Sole presente sul territorio anche con la comunità residenziale per disabili Sopra le nuvole.
La cooperativa si occupa dell’accoglienza nei suoi vari aspetti, compreso l’inserimento dei più giovani nelle scuole locali, come avvenuto ieri, oltre che per i tre nuovi alunni della primaria, anche per i due ragazzini più grandi accompagnati per la prima volta alla scuola media Martinetti di Pont ed assistiti in questo momento non certo facile per loro, considerando le difficoltà derivate dal trovarsi in un ambiente sconosciuto e nel non capire la lingua dei nuovi compagni. «Naturalmente, vi sono degli interpreti a disposizione di questo gruppo di rifugiati ucraini e presto inizieranno anche le lezioni di italiano – precisa il sindaco –.All’inizio vi è stato qualche piccolo problema, ora superato, anche a causa della lingua. Per il momento, nessuno ha chiesto di andare altrove, tutti sono al corrente della situazione del loro Paese, anche grazie ai collegamenti via internet con intermediatori culturali che in questi giorni si trovano al confine polacco, da dove inviano notizie aggiornate. Faremo del nostro meglio per rendere agevole la loro permanenza a Frassinetto», conclude Bonatto Marchello.
