PAVIA. Pierdante Piccioni, il “vero” Andrea Fanti (nella fiction Doc è interpretato da Luca Argentero) è alla sua terza vita. Nella prima era il primario un po’ ruvido del pronto soccorso di Lodi, nella seconda ha dovuto sgomitare non poco per recuperare ruolo e relazioni sociali dopo l’incidente in auto che il 31 maggio 2013, appena fuori Pavia, ha spazzato via 12 anni di memoria. Ora, nella terza vita, non solo è tornato in corsia «affabile ed empatico» ma alterna al lavoro di medico quello di scrittore e di sceneggiatore, viaggia, rilascia interviste, firma autografi.
Giovedì 28 aprile, alle 17, sarà ospite della libreria Feltrinelli di Pavia per presentare Doc. Nelle tue mani (Mondadori), il romanzo scritto insieme a Pierangelo Sapegno e ispirato alla seconda stagione del medical drama campione di ascolti in prima serata Rai. Dialogherà con Federica Tronconi.
Piccioni ,quanto è cambiata la sua vita?
«Molto. E’ divertente essere riconosciuti. Per dire, solo questa mattina mentre ero in attesa del treno per Firenze e gironzolavo tra i libri in Feltrinelli, alla stazione centrale di Milano, una signora mi ha fermato, mostrandomi la copertina di Doc: “Ma lei è quello vero?”. E mi sono fermato a firmare una pila di copie. Mi succede anche quando pago con la carta di credito e leggono il nome».
E’ anche una bella rivincita su chi credeva che non ce l’avrebbe fatta a risalire la china dopo l’incidente.
«Assolutamente si. Ed è anche una lezione: come cantava De André dal letame nascono i fiori, dalle difficoltà possono nascere opportunità impensabili».
Come essere tra i primi 10 autori in classifica delle vendite di libri.
«Una bella soddisfazione. Le presentazioni in giro per l’Italia stanno andando bene. Finita la promozione ho un altro progetto editoriale in cantiere ma è top secret».
Una cosa però ce la può dire: ci sarà Doc3?
«Alla gallina dalle uova d’oro non si tira mai il collo. Sto già lavorando alla sceneggiatura in cui ricompaiono vecchi personaggi e ne entrano di nuovi ma sui quali non rivelerò nulla nemmeno sotto tortura».
Ancora qualche colpo basso ai fan, come la morte di Lorenzo?
«Non dico nulla. Gianmarco Saurino, alias Lorenzo Lazzarini, aveva altri progetti da realizzare. Come anche Alba: Silvia Razzieri tra pochi mesi diventerà mamma e quindi avrà anche un impegno più importante a cui dedicarsi».
Una serie fertile, prima Argentero papà, ora “Alba”.
(Ride) «Si, mi piace come idea. Un progetto fertile da molti punti di vista. Devo dire che c’è anche sempre stato un bel clima tra gli attori del cast, una bella squadra. Sono appena stato in Francia con Pierpaolo Spollon (lo specializzando Riccardo Bonvegna, ndr)».
Dove siete stati?
«A Lille, dove si è svolto il festival Series mania, la rassegna più importante che si svolge in Europa sulle fiction. Per intenderci, due giorni dopo c’era Luca Zingaretti a presentare il suo The king».
Avete promosso Doc2?
«Abbiamo presentato la prima puntata di Doc2 a 100 francesi in anteprima. IN precedenza siamo stati anche ospiti a Tf1, il primo canale televisivo francese per ascolti, che aveva acquistato Doc1 e aveva raddoppiato lo share nelle serate in cui andava in onda».
Un’intervista via l’altra.
«Abbiamo viaggiato molto per le presentazioni. Inoltre la Sony ha acquistato i diritti e sta già facendo il casting per i personaggi nella versione americana».
E chi sostituirà Argentero?
«Io pensavo Patrick Dempsey, invece pare sia quotatissimo Matthew McConaughey. Le donne di famiglia hanno approvato. E io la butto sul ridere dicendo che li scelgono tutti che mi assomigliano».
Amiche e colleghe le chiedono mai di portare a Pavia Luca Argentero?
«Sempre. Ed era in effetti un progetto prima che scoppiasse il Covid. Ci sentiamo quasi tutti i giorni. Nel frattempo è stato anche molto impegnato a teatro e questa estate ha detto di voler fare molto il papà».
