ROSIGNANO. Ne è passato di tempo da quando il gigantesco uovo lungo la strada 206 sulle colline del Gabbro, nel comune di Rosignano, era stato scelto da alcuni studenti pisani per mettere su una grossa burla social il giorno del primo aprile 2012.
L’uovo esiste da decenni, in località Scapigliato, è un punto di riferimento per chi percorre questa strada. Tutto intorno alla grossa scultura, il bar e il ristorante dove si mangiavano ottimi panini e cibo toscano, è in preda all’abbandono. Prima la crisi che ha costretto i gestori del bar e del ristorante a chiudere. Poi sono passati i vandali, i barbari dei nostri giorni. Persone che non hanno alcun rispetto delle cose degli altri, siano arredi urbani che immobili pubblici o privati che restano disabitati. Così all’interno della trattoria, rimasta nello stesso luogo da almeno trent’anni, lentamente è entrato il degrado. Vetri rotti, porte forzate e la veranda spazzata dal vento ma anche dalla mano di chi è entrato solo per fare danni. All’esterno sono rimasti alcuni arredi di legno e una voliera. Panchine e tavoli a volte usati dagli escursionisti, da chi sceglie di passeggiare su queste colline vicine a Rosignano Marittimo.
Una paio d’anni prima della pandemia i gestori del bar e del ristorante sono stati costretti a chiudere.
All’interno sono rimasti arredi e stoviglie, tutto quello che poteva servire al pubblico esercizio. Con il passare dei mesi ignoti sono entrati nella struttura, portando via parti di arredo, rompendo piatti e bicchieri.
Il locale si trova in una zona abbastanza isolata. Di notte in modo particolare non deve essere difficile per i vandali entrare in azione. Il gigantesco uovo lungo la strada è stato imbrattato di vernice più volte. Molti non se lo ricorderanno ma nel 2012 la foto di questo grande uovo fece il giro del mondo con una notizia – era un pesce d’aprile – rimbalzata tutto il giorno tra blog e social network. Cosa diceva? «A Rosignano ieri hanno inaugurato “L’uovo di Twitter”, una gigantesca scultura che simboleggia la nascita di un utente». Ovviamente il post non era solo. Spuntarono anche le foto del taglio del nastro, con tanto di sindaco con fascia tricolore e parroco. Decine di utenti ne parlarono e, come al solito, molti lo fecero anche senza che ce ne fosse bisogno. Chi gridò allo spreco di risorse, chi ci vide una nuova Stonehenge.
Naturalmente non era vero niente. Ma la sceneggiata era riuscita comunque a far parlare di sé.
Nel frattempo l’uovo non ha avuto pace: dopo la burla sono arrivati anche i vandali.
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