MODENA. Un anno fa, di questi tempi, i baristi e i ristoratori si interrogavano sulle restrizioni e sulle norme anti-Covid. Un anno fa, in piazza Grande, i no-mask e no-vax creavano tensioni arrivando quasi allo scontro con la polizia locale. Un anno fa il Covid era ancora materia dominante anche perché a Modena proprio il 26 aprile i pazienti ricoverati in Terapia intensiva erano 39. Non il picco, ma un numero che metteva a dura prova la tenuta dei sistemi ospedalieri, che di fatto rallentava le attività chirurgiche e che impediva un ritorno alla normalità anche nella vita sociale per il resto della popolazione. A quei 39 pazienti gravi, si univano altri 120 ricoverati in Area Covid tra Policlinico e ospedale di Baggiovara.
Quella fotografia, di una Modena che festeggiava il giorno della Liberazione in tono minore, fa a cazzotti con la città odierna, dove i bar possono tenere aperto senza limiti, dove in piazza i no-vax sono ridotti a un manipolo di ostinati contestatori che non sanno più chi attaccare e dove gli ospedali hanno allentato e non poco la pressione.
I ricoverati in Terapia intensiva nel Modenese sono appena 6 (è l’ultimo dato fornito venerdì dall’Azienda ospedaliero universitaria). Le percentuali di fronte e numeri così piccoli perdono il loro senso, ma per gli amanti delle statistiche significa che rispetto al 2021 il calo dei ricoverati gravi è stato dell’85 per cento.
Sono numeri che assumono un valore ancora più significativo se si pensa all’inverno appena trascorso. Quello del 2021 fu terribile. Lockdown, zone arancioni o rosse, socialità ridotta al minimo anche per le feste. Quella che ci lasciamo alle spalle nel 2022 a tutti gli effetti è stata una stagione molto più vicina alla normalità. Certo con le mascherine, con alcune semplici norme da rispettare, ma senza imposizioni a spezzare le abitudini quotidiane in modo severo.
A fronte di ciò, è ancora più significativo avere così poche persone gravi. Ma chi sono coloro che al momento sono in Rianimazione per il Covid? Ancora una volta di fronte a numeri così esigui le statistiche perdono valore, ma esistono e le fornisce ancora una volta l’azienda sanitaria. Dei 6 pazienti in Terapia intensiva tre non sono vaccinati, mentre gli altri avevano quadri di pregressa fragilità.
Ecco che quindi appare chiaro come le vaccinazioni abbiano avuto un ruolo fondamentale nel consentire un raffronto così sereno rispetto all’anno passato, con ospedali molto più liberi e dunque con il Governo che ha potuto allentare in modo progressivo tutte le restrizioni, tanto che dal 1° maggio anche le mascherine al chiuso saranno un ricordo in molti luoghi.
Quello che va evidenziato è come invece i nuovi positivi siano molti di più quest’anno rispetto all’anno scorso. Certo oggi è molto più facile per un cittadino eseguire un tampone, anche in autotest, rispetto al 2021. E dunque c’è una maggiore capacità, non solo del sistema sanitario, di eseguire screening sulla la popolazione. E c’è anche una variante del virus, Omicron, molto più contagiosa. I vaccini, d’altronde, si sono dimostrati nei mesi molto efficaci nel limitare le forme severe della malattia, meno (soprattutto a distanza dalla somministrazione) il contagio. E i numeri che abbiamo oggi rappresentano esattamente quello che gli esperti ci hanno raccontato con il passare del tempo e l’aumento dei dati disponibili.
Come a Modena, anche a livello regionale i numeri sono impietosi: nel 2021 gli emiliano-romagnoli in Terapia intensiva erano 265, oggi 38 (-86%).
Il bollettino
A Modena sono stati 571 i casi registrati nelle ultime 24 ore. C’è anche un decesso, una donna di 100 anni.
A livello regionale i nuovi casi sono 3.403 su 8.900 tamponi. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del 38,1%, un dato influenzato dal fatto che nel periodo festivo si eseguono tamponi solo sui sintomatici. I pazienti ricoverati nelle terapie intensive dell’Emilia-Romagna sono 38 (+2), l’età media è di 66,1 anni. Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 1.475 (+53).
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