L’ex rossazzurro Giuseppe Mascara ha commentato la vicenda dell’esclusione del Catania dal campionato, con uno sguardo inevitabilmente rivolto al futuro. Bisogna ripartire dal basso, con pazienza e tanta forza di volontà. Ne ha parlato nei giorni scorsi durante la trasmissione ‘Unica Night’, su TeleJonica. Riportiamo un estratto delle parole di Mascara:
“Il fatto che sia stata messa la parola fine è tremendo per la città, i tifosi. Ormai è di moda perchè tante altre squadre stanno facendo questa fine. Devono cambiare le teste ai vertici del calcio, inserendo gente che capisca di calcio e comprenda le esigenze di calciatori e staff. Adesso bisogna avere pazienza e sono sicuro che il Catania in D sia appetibile a tanti, perchè senza debiti è più semplice ripartire”.
“Il Tibunale penso abbia fatto il possibile per cercare di tutelare il Catania. Poi sarebbe importante leggere anche le virgole all’interno delle carte. Il Tribunale ha fatto un bando, la prima volta la pec non è arrivata ma il Palazzo di Giustizia ha finto di non capire, la seconda volta ti convocano e tu non porti i soldi ma dici di farlo in un altro momento. Poi consegni una somma parziale di quanto richiesto per la firma del rogito. Perchè? La verità che è brutta da dire è che già tre anni fa doveva succedere quel che è accaduto. Allora oggi ti saresti trovato magari in C con zero debiti, tifosi tutti allo stadio e avremmo parlato di altro. Ghirelli? E’ stato messo con le spalle al muro e non sapeva più che pesci pigliare, mentre gli altri club ad un certo punto facevano pressione. “.
“Da quale categoria ripartire? Si deve fare il possibile per ripartire dalla D, penso che ci saranno tante squadre che non parteciperanno al campionato di quarta serie. La D è difficilissima tanto quanto la C. Non è una questione di avere tanti soldi a disposizione. Devi rispettare determinate regole, avere un 2001, un 2002, un 2003 e un 2004 più altri quattro in panchina e poi 9-10 calciatori top che da tempo fanno questa categoria e vincono, con l’aggiunta di 3-4 elementi di prospettiva potenzialmente in grado di fare anche la C. Devi affidarti a chi conosce il mercato, ai giovani, a chi conosce la categoria. Servono persone serie e perbene nel portare avanti un progetto, guardando le persone in faccia, dicendo la verità, quello che non è accaduto negli ultimi anni a Catania. Sincerità e competenza al primo posto, allora i risultati arrivano comunque. Devi dotarti di gente competente, che non che ti faccia da parafulmine solo per il nome che porta. Ripartire da gente che ha studiato, con patentini. Allora crei un progetto. Meglio imprenditori locali o provenienti da fuori? Poco cambia. Qualora venisse qualcuno da fuori, immagino che sarebbe approggiato da qualcuno del territorio. L’importante è che siano persone serie che sposino un progetto”.
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