TREVISO. Pasqua e Pasquetta da vivere all’aperto, tra grigliate e passeggiate, senza dimenticare qualche diversivo serale, con un aperitivo musicale. All’Antica Osteria Al Botegon di Treviso si festeggia “La Pasqua Italiana”: il giorno di Pasqua, dalle 18 in poi, una non stop guidata in consolle da Daniele Danieli, Danielino e Matteo Monti. Musica a profusione e una lotteria di beneficenza, con un uovo gigante di cioccolato in palio: il ricavato della vendita dei biglietti della lotteria verrà devoluto all’Ail.
E al Bistrò sulle mura arrivano le “Easter vibes”, vibrazioni pasquali con la selezione sonora curata da Detroit Soul e Gilo, accanto al live dei Funk Rimini, dalle 16.
E a Pasquetta la classica gita fuori porta o il pranzo tra amici: varie le occasioni, non solo mangerecce, per trascorrere il lunedì post pasquale all’aperto. Si inizia di corsa, con la 40esima “Corsa dei Vovi” e la partenza dalla chiesa di Selvana (ritrovo dalle 7.30 con iscrizioni in loco): un evento non competitivo aperto a tutti, in tre differenti percorsi attraverso il parco dello Storga (info tel. 3791320351).
All’Osteria Vivace di Casale, giornata di relax con aree food e beverage che proporranno prodotti bio, km zero, presìdi Slow Food, spiedo, barbecue, street food, piatti vegetariani e menu per bambini, musica di dj Aladyn da Radio Deejay dalle 11 alle 22.30, ingresso gratuito.
Ai Sette Nani di Ponte di Piave disco music nel contesto naturalistico delle grave con il plus del grande spiedo di Pasquetta (su prenotazione) dalle 11 a sera (tel. 0422-854640). Riparte a tutta anche il Krach Club di Monastier: prima “open air” che segna la riapertura del club per una “Pasquetta rock”: dal pranzo-barbecue (25 euro) fino a tarda sera musica con dj Steve Selecter e Saint Kate, tra gli altri (dalle 11 in poi, ingresso gratuito con tessera Asi).
Per gli amanti della natura: dopo la riapertura, l’Oasi Cervara di Quinto viaggia a pieno regime, rimanendo aperta tutti i giorni fino a martedì 19 aprile, dalle 9.30 alle 18.30: cicogne, aironi e gufi diventeranno protagonisti grazie alle visite guidate (dalle 11 in poi, prenotazioni al 329-3988080).
Anche a Sant’Elena di Silea, al centro cicogne Lipu, sarà “Pasquetta con le cicogne”: dalle 14.30 alle 19, per un pomeriggio a osservare la cova dei piccoli (tel. 328-3732087). Da non perdere le visite guidate e le pedalate dall’Abbazia di Santa Bona (dalle 9.30, tel. 348-5861876); programma completo alla pagina Facebook “Legambiente Sernaglia”. Anche il Parco del Livelet a Revine Lago è aperto oggi e domani con laboratori e visite guidate dalle 10 in poi. (tel. 329-2605713).
E il cous cous sposa il prosecco nell’edizione numero 27 del Festival internazionale dei popoli, in calendario il prossimo luglio a Giavera. L’unione di due patrimoni dell’umanità Unesco ha avuto un’anteprima ieri a Camalò, grazie all’arrivo nella Marca del campione del mondo di cous cous, lo chef tunisino Mounir Arem. «Siamo felici di questo evento che coinvolge l’ambito culinario e importanti aspetti culturali e sociali» dicono gli organizzatori della manifestazione guidata da don Bruno Baratto.
Lo chef Mounir Arem, dopo aver partecipato al Festival del cous cous di Marsiglia nell’agosto scorso, sarà presente al GiaveraFestival dal 15 al 17 luglio, mettendo a disposizione di questo nuovo progetto le sue conoscenze, abilità, esperienze. L’evento ha avuto appunto una anteprima ieri a Camalò, nella sede della Pro Loco, per una giornata di workshop rivolta a dieci cuoche che andranno poi a costituire la squadra del Festival dei Popoli. Lo chef si è messo all’opera, gratuitamente, da mattina a sera: le cucine della Pro Loco si sono trasformate in un laboratorio di spezie e sapori, i cui risultati si potranno gustare anche a luglio a Giavera, dove arriveranno per l’occasione anche sei sorelle cuoche dalla Tunisia.
È la prima volta che il vino conosciuto in tutto il mondo viene abbinato al cous cous, decretato due anni fa “patrimonio culturale immateriale” dall’Unesco (su domanda congiunta di Algeria, Marocco, Mauritania e Tunisia). Un piatto tipico del Mediterraneo, che rappresenta il “cibo dell’incontro”, è destinato a trasformarsi in simbolo di nuove relazioni internazionali. Alchimista della ricetta in cui l’alcol svapora e può essere consumato anche dai musulmani, lo chef titolare del ristorante “Le Baroque” e di una scuola per giovani cuochi a Tunisi.
