I lavori sulla linea ferroviaria all’incrocio tra via Frigessi e Strada della Rosandra impongono ora una serie di divieti di sosta, transito e svolta fino a luglio
TRIESTE Divieto di sosta e di fermata con rimozione; divieto di transito veicolare-pedonale all’intersezione tra Strada della Rosandra e via dei Frigessi; obbligo di proseguire diritti verso la città o verso Domio vista l’impraticabilità della svolta in via dei Frigessi. Transenne e new Jersey a indicare il nuovo format viario in Zona industriale, all’altezza del “Pane quotidiano” quasi al confine tra i comuni di Trieste e di San Dorligo, alle spalle della Illy.
Per entrare in via dei Frigessi, dedicata a una dinastia di assicuratori legati alla storia della Ras, si dovrà fare il giro da via Flavia. Le regole dettate dal competente Dipartimento del municipio triestino sono contenute in una recente ordinanza che avrà valore fino al 31 luglio per una novantina di giorni.
Ma perché la civica amministrazione ha assunto queste determinazioni in un’area nevralgica dell’economia territoriale? Perchè sono in corso d’opera - spiega l’ordinanza - i lavori di rinnovamento e adeguamento del raccordo ferroviario Aquilinia-Wärtsilä, che coinvolgono anche il passaggio a livello Rosandra-Frigessi.
L’intervento è affidato a un marchio storico dell’imprenditoria della “rotaia”, la Cenedese di Silea (Treviso), assorbita lo scorso anno dal colosso romano Generale costruzioni ferroviarie. E chi ne sa di più dell’operazione è l’Autorità portuale, che, interessata al ripristino del collegamento (oggi inutilizzato) tra il terminal FreeEste a Bagnoli (capannoni ex Wärtsilä) e Aquilinia, ottenne nel 2019 un mutuo di circa 3,5 milioni dalla Bei per realizzare il recupero della linea.
Per la Torre del Lloyd, attenta a logiche di sviluppo retroportuali, è l’ingegnere Paolo Crescenzi a seguire il progetto, che si articola in nove punti elencati in una nota: decespugliamento e abbattimento/potatura di alberi; rinnovo dell’armamento con correzione del tracciato; ridefinizione del profilo altimetrico; indagini parziali sul viadotto ferroviario e su due sottopassi; regimentazione delleacque in uno dei sovrappassi; funzionalità dei parapetti; risanamento del fabbricato e ripristino del passaggio a livello in via dei Frigessi; ripristino del passaggio a livello davanti all’accesso di FreeEste.
Per comprendere la portata progettuale è opportuno un passo indietro, che ci porta al dicembre 2017, quando Interporto spa, gestore del terminal di Fernetti, acquistò una parte del complesso industriale Wärtsilä, con l’obiettivo di ampliare la capacità logistica di raccordo tra aree prossime ai valichi confinari e banchine. FreeEste venne dotato del regime di punto franco doganale.
Si rammenta infine che azionisti di Interporto sono la tedesca Duisport col 15%, Friulia col 31,99%, l’Autorità portuale col 20%, la Camera di commercio Venezia Giulia col 16,54%, il Comune di Trieste col 11,05% e quello di Monrupino col 5,52%