La scelta, consensuale tra le parti, è arrivata dopo la sconfitta di Montebelluna con il tecnico che ha presentato le sue dimissioni al presidente Vincenzo Zanutta. In panchina il suo vice Niki Pradolini
CARLINO. Massimiliano Moras non è più l’allenatore del Cjarlins Muzane. La scelta, consensuale tra le parti, è arrivata dopo la sconfitta di Montebelluna con il tecnico che ha presentato le sue dimissioni al presidente Vincenzo Zanutta il quale, dopo un primo tentativo di respingerle, si è visto costretto ad accettarle.
Una scelta nell’aria già da sabato quando il tecnico aveva lanciato chiare accuse sul comportamento di alcuni giocatori, esortando la società ad intervenire. «Ha rimesso il suo mandato – le parole di Vincenzo Zanutta – dicendoci di non poter più guidare la squadra. Ho quindi accettato le dimissioni nella speranza lo spogliatoio si ricompatti».
Squadra affidata, per questo finale di campionato, a Niki Pradolini, che di Moras era il vice allenatore. «Era difficile trovare un allenatore per sole sei partite – conclude il presidente -, serviva un uomo che conoscesse già la squadra, per cui la soluzione interna mi sembrava la più logica».
A lui, dunque, il compito di cambiare volto a una squadra che, in 28 partite, ha conquistato 36 punti, portando Moras a chiudere anzitempo la sua seconda esperienza carlinese.
«Dopo le ultime prestazioni – le parole dell’ormai ex tecnico – direi che la mia scelta è forse tardiva, ma giusta. Ringrazio il presidente, anche nell’ultimo colloquio mi ha proposto di continuare, ma serviva un cambio perché la situazione era brutta. Gli obiettivi da raggiungere erano altri, giusto paghi l’allenatore. Col presidente, sia chiaro, rimarrà sempre un ottimo rapporto».
Quello che, invece, si era logorato con alcuni giocatori, tra i quali Pignat con cui sabato, al momento della sostituzione, c’era stato un acceso confronto verbale.
«Ci siamo già chiariti – continua Moras - sono cose di campo. Ora conta il futuro e sono contento della scelta di Pradolini, un ragazzo che merita questo ruolo. I giocatori non hanno più l’alibi dell’allenatore: dimostrino il loro potenziale».
A partire da giovedì quando, nel turno casalingo con il Campodarsego, il Cjarlins Muzane giocherà la prima di sei finali che dovranno portare alla salvezza. L’obiettivo, ora, non può essere diverso.