La scuola per l’infanzia di via Roma ospita sei sezioni Sono disponibili ancora 20 posti. Valore di 1,5 milioni
MOFALCONE Il sindaco Anna Maria Cisint e il parroco don Flavio Zanetti ieri mattina, in sala consiliare, hanno apposto la firma sull’atto di compravendita. La scuola per l’infanzia “Maria Immacolata” di via Roma, a tutti gli effetti, è patrimonio della città. Un acquisto del valore di 1,5 milioni, deliberati dalla giunta regionale. Un momento che ha coronato il salvataggio definitivo della storica struttura che ha “cresciuto” generazioni di monfalconesi. Un momento quindi anche di valore simbolico, per quanto ha rappresentato la materna, unico riferimento in centro.
È stato il sindaco Cisint a ricordare il valore identitario e aggregativo della scuola, esprimendo la soddisfazione per il traguardo raggiunto. «Oggi concludiamo un percorso, la città compra la scuola di via Roma che manterrà lo stesso nome: Maria Immacolata. Avrei voluto che la struttura rimanesse della Parrocchia di Sant’Ambrogio, siamo spiaciuti che abbia perso la matrice cattolica, ma la scuola ora rinnovata e ristrutturata, è funzionale. Dal 2018 ad oggi, abbiamo investito 200 mila euro ogni anno per farla funzionare. Con l’interessamento di più persone, in un lavoro di squadra, ce l’abbiamo fatta», ha aggiunto nel ringraziare il consigliere Calligaris, gli assessori Pizzimenti e Rosolen, la dottoressa Rita Contento del Servizio infrastrutture della Regione, e l’assessore Antonio Garritani. Che ieri ha osservato: «Da due sezioni sono diventate sei. Sono ancora disponibili 20 posti. Abbiamo risolto il problema dell’accoglienza nelle scuole dell’infanzia dei bambini di Monfalcone, un grande risultato per le famiglie di Monfalcone. Per tutti c’è la possibilità di frequentare le scuole per l’infanzia».
Don Flavio ha ricordato: «La Parrocchia ha sempre creduto nell’impegno educativo per una buona crescita dei bambini. Questa scuola, che era gestita dalle suore, è rimasta nel cuore di molti monfalconesi», ringraziando le famiglie «che negli anni hanno creduto nel percorso formativo e educativo proposto, e quanti, in vario modo, ne hanno sostenuto anche economicamente l’attività», nonché «coloro che hanno lavorato per consentire la riqualificazione edilizia dell’immobile, quindi l’Amministrazione comunale e la Regione per la fattiva collaborazione finalizzata a garantire un’adeguata offerta formativa in favore delle famiglie di Monfalcone».
I passaggi del Comune si sono snodati in tre fasi. L’integrazione delle rette (dal 2017), la gestione diretta dell’ente pubblico, con contratto in comodato d’uso gratuito dell’edificio (2019-2021), per culminare nell’acquisto. A questo punto, spetta al Comune provvedere alle manutenzioni ordinarie e straordinarie.
«Con questo acquisto, sono otto le scuole materne funzionanti in città – ha rilevato Cisint –, dopo la realizzazione della Collodi e della materna di via delle Mandrie con il finanziamento di Fincantieri. A breve partiranno i lavori della scuola di via Poma. Siamo in una situazione ideale, tutto grazie ad un’attenta programmazione demografica».
Era il 2018 quando la Parrocchia di Sant’Ambrogio aveva comunicato l’impossibilità a continuare a mantenere l’attività. Era intervenuta l’amministrazione comunale che, attraverso una convenzione, aveva garantito la continuità formativa, la scuola da paritaria era diventata ad organico statale. Fino all’acquisto. Operazione passata attraverso un parere preliminare richiesto dal Comune al ministero, in ordine all’attingimento dei relativi finanziamenti statali. Le erogazioni economiche per le scuole dell’infanzia e dei Nido erano infatti vincolate alla sola realizzazione ex novo o la ristrutturazione degli edifici scolastici. Un parere positivo, era stato quello del ministero, «fermo restando la destinazione permanente a scuola dell’infanzia pubblica, o, eventualmente, a servizio educativo o a polo per l’infanzia pubblico». C’era un altro aspetto da fronteggiare: la “messa in sicurezza” dei contributi regionali utilizzati dalla parrocchia per la ristrutturazione della scuola, evitandone la restituzione con il cambio di proprietà. In questo senso era intervenuto un emendamento da parte del consigliere regionale Calligaris.
