Il comitato chiede un incontro per modificare la destinazione Venturelli dice sì al confronto, ma non sulla ricollocazione
Pavullo. Detto, fatto: ieri mattina Rolando Tonioni e Alessandra Gianelli, quali rappresentanti del quartiere di Serra di Porto, hanno protocollato in municipio a Pavullo le 301 firme raccolte in poco più di due settimane contro il progetto di costruzione della Casa della Salute sul vecchio campetto da calcio.
La contestazione non è sulla struttura in sé, ma sulla sua collocazione in una zona residenziale e tra due strade, via Coppi e via Stefani, senza uscita. Per il “comitato”, va realizzata invece nel terreno attiguo a quello della costruenda Casa del Volontariato. Allegato alle firme un documento in cui si chiede un incontro urgente.
«L’area in cui si vuole costruire è sempre stata il polmone verde del quartiere più popoloso di Pavullo – osserva Tonioni – luogo di sport e tempo libero: è scandaloso pensare di farci una palazzina da 1.500 metri. Chiediamo un incontro con il sindaco, i progettisti, ma anche i consiglieri di opposizione per confrontarci sulle alternative. Le 301 firme (raccolte grazie all’impegno di Sara Montecchi, Angela Lutti, Agnese Costi e Giorgio Ronchetti) sono solo l’inizio: ci hanno contattato in tanti anche fuori dal quartiere per aderire, e continueremo a raccogliere sottoscrizioni, perché è una questione che riguarda tutta Pavullo: più siamo, più peso avremo».
Da parte sua, il sindaco Davide Venturelli apre al confronto ma non alla ricollocazione: «Sarà mia cura convocare un incontro tra Ausl, Comune e referenti del comitato – sottolinea – per confrontarci sulle possibili scelte progettuali anche alla luce di ciò che è emerso dal dibattito del 22 marzo. Sarà un’ottima occasione per evidenziare le ragioni che hanno portato all’individuazione dell’area del campetto e le problematiche che rendevano indisponibile il terreno attiguo alla futura Casa del Volontariato. Sono certo che sarà un percorso costruttivo: c’è la massima disponibilità a discutere di accessi e parcheggi, perché quello che è stato presentato l’altra volta è solo uno studio di fattibilità. Non potevamo però lasciarci sfuggire l’occasione più unica che rara di intercettare un finanziamento da 2,5 milioni per la collettività».
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