VENEZIA. Stefano Ricci e Gianni Forte, Wayne McGregor e Lucia Ronchetti, direttori dei settori Teatro, Danza e Musica della Biennale hanno presentato i programmi delle rassegne per il 2022. Roberto Cicutto, presidente della Biennale, ha rilevato che, se finalmente si può tornare a pieno regime dopo la pandemia, gli eventi russo-ucraini hanno portato, per decisione della curatrice delle Arti visive, alla chiusura del Padiglione russo, mentre tutto il supporto è stato garantito perché quello ucraino sia aperto.
Danza Musica e Teatro hanno avuto per quest’anno un incremento del budget, che sarà ulteriormente finanziato nel 2023. Globalmente, nelle arti dal vivo, saranno impegnati 600 artisti provenienti da tutto il mondo per 170 eventi. Le domande di partecipazione a Biennale College complessivamente pervenute sono 900.
Stefano Ricci e Gianni Forte hanno annunciato che Biennale Teatro 2022 (24 giugno – 3 luglio) avrà il titolo “Rot” (rosso). Il “Blu” del 2021 voleva alludere al risveglio dal torpore dopo la pandemia, il rosso, con il mondo in fiamme, allude alla resistenza dell’aggredito che si ribella all’aggressore.
L’Arte ha fallito come diplomazia culturale? Rot sia terapeutico, una trasfusione di percezioni che inducono ad ascoltarsi ed ascoltare la diversità. Bisogna riappropriarsi del corpo attraverso il movimento e dar vita ai «molti teatri possibili». Tutto questo sarà declinato nei vari spettacoli, da “Lingering Now” del Leone d’oro alla carriera Christiane Jatahy a “Seek Bromance” di Samira Elagoz (Leone d’argento) e il suo personale migrare del corpo. In collaborazione dell’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, un drappello di attrici darà vita a un quotidiano appuntamento serale su testi di Ada Merini (Late Hour Scratching Poetry), madrina Asia Argento e lettrice conclusiva Sonia Bergamasco. Altra collaborazione prestigiosa, per autori di Biennale College, è quella con il Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa.
La rassegna di Danza contemporanea (22 – 31 luglio) avrà titolo “Buondary-Less”. Spiega Wayne Mc Gregor: «I confini fisici svaniscono con la stessa rapidità con cui vengono ridisegnati quelli geografici. Il “fare arte” non è forse, di per sé, l’atto attraverso il quale superiamo confini, limiti, barriere? ».
Il Leone d’oro alla carriera è stato assegnato a un artista dai molteplici interessi come Saburo Teshigawara, che proporrà una sua reinvenzione di Petruška di Stravinskij. Il Leone d’argento ha premiato la danzatrice di flamenco contemporaneo Rocío Molina che «mette in scena una battaglia fra il suo corpo vulcanico e cinque musicisti dal vivo». Con “Fo: NO”, che vede in scena un beatboxer e tre danzatori, Diego Tortelli ha vinto il bando per una coreografia italiana. Sette importanti coreografi lavoreranno per i sette peccati capitali interpretati dalla Gauthier Dance. Grazie al College uno spettacolo ripenserà Piazza San Marco Event, in omaggio a Merce Cunningham che lo realizzò 50 anni fa.
La Musica contemporanea (14 – 25 settembre) sarà “Out of Stage”: allude all’impiego delle nuove tecnologie e della multimedialità. Lucia Ronchetti rafforza le linee di programmazione impostate l’anno scorso: grande collaborazione con le istituzioni culturali della città dalla Fenice al Conservatorio, alla Fondazione Cini e la Fondazione Levi; moltiplicazione dei luoghi, dalla Basilica di San Marco alla Marciana, al Teatro Goldoni; rivisitazione affidata ad autori d’oggi della grande tradizione musicale veneziana, dal Monteverdi di “Il ritorno di Ulisse in patria” ad Adriano Banchieri e “La Barca di Venezia per Padova”.
Il Leone d’oro alla carriera Giorgio Battistelli aprirà e chiuderà con una nuova produzione del suo “Jules Verne” alla Fenice e con “Experimentum Mundi”, che ne rivelò il talento. Il Leone d’argento è andato ad esecutori, i performer di Ars Ludi: interverranno nella serata inaugurale.
