Lo ha annunciato l’azienda al termine di un incontro con i vertici nazionali di Fiom, Fim e Uilm per presentare i piani di rinnovo dell’impianto produttivo
SUSEGANA. Venerdì di passione il prossimo 15 aprile per i circa 1.400 dipendenti Electrolux di Susegana. L’azienda ha comunicato, al termine di una giornata di incontri con i rappresentanti sindacali, che il prossimo 15 aprile, Venerdì Santo, la fabbrica dovrà fermarsi per mancanza di materie prime e componenti per la produzione dei frigoriferi.
E’ la prima volta, quest’anno, che lo stabilimento deve fermarsi per mancanza di materie prime. A Porcia, invece, nei giorni è già accaduto più volte.
La comunicazione è arrivata al termine di una giornata di confronto sui temi della modernizzazione degli impianti. I vertici dell’azienda - Maximilian Jessula, Plant Manager dello stabilimento Electrolux di Susegana e Massimiliano Ranieri, Ad di Electrolux Italia e Chief Operations Officer della Business Area Europe di Electrolux – hanno accompagnato i segretari nazionali di Fiom, Fim e Uilm nella visita allo stabilimento. C’erano Rocco Palombella, segretario generale UILM, Roberto Benaglia, segretario generale FIM, Francesca Re David, segretaria generale FIOM.
«L’Italia rimane centrale nella strategia di Electrolux», si legge in una n9ota emessa dall’azienda al termine dell’incontro. «Lo provano gli importanti progetti di trasformazione in ottica industria 4.0 che stiamo realizzando nei 5 stabilimenti siti sul territorio italiano, come quelli in corso nelle fabbriche di lavatrici e lavasciuga a Porcia (Pn) e frigoriferi a Susegana (Tv), visitate oggi dai segretari nazionali dei sindacati Fiom-CGIL, Uilm-UIL e Fim-CISL. Progetti di trasformazione che riguardano non solo la tecnologia ma anche le persone, attraverso specifici percorsi di formazione digitale e di riqualificazione delle competenze dei nostri dipendenti – oltre 55.000 ore dal 2019 per più di 3.500 lavoratori. Rimane evidente come questi progetti abbiano portato e continueranno a portare importanti crescite di volumi prodotti in Italia, insieme a una necessità di massimizzazione dei benefici che giustifichino gli investimenti realizzati e ne attirino di futuri. Continuiamo a collaborare in sinergia con le parti sociali anche su questi aspetti, sinergia che si è già rivelata ottimale ad esempio nella gestione dell’emergenza pandemica da Covid19».