UDINE. Alzare l’asticella. L’obiettivo per il finale di stagione in casa bianconera non si proclama, ma è chiaro che dopo la cinquina al Cagliari una vittoria a Venezia rientra nelle aspettative di tutti, anche di quel Gabriele Cioffi consapevole che in questo mestiere, nel suo mestiere, si è bravi quanto meno si sbaglia. La premessa serve per alzare il velo sulle reali problematiche che il tecnico toscano ha affrontato e sta ancora affrontando in questa settimana che porta al derby.
A ben vedere, infatti, le insidie si nascondono sempre, anche dietro a una squadra in salute come lo è adesso l’Udinese, il cui rendimento collettivo lievita e prospetta solo riflessi lucenti. In realtà, Cioffi si trova di fronte a tre scelte non proprio banali.
La prima è la sostituzione di Roberto Pereyra, ovvero l’upgrade dell’ultimo mese, l’uomo che si è preso in mano le chiavi del gioco, il regista a tutto campo che ha ridato a Deulofeu un interlocutore tecnico con cui duettare, che ha educato anche Jean Makengo in mediana, che ha riportato al gol Beto, e si potrebbe continuare ancora.
La seconda scelta che Cioffi non dovrà sbagliare è in attacco, là dove Beto non vede l’ora di ritrovare il gol anche in trasferta, dove Gerard Deulofeu è pronto a rientrare per dimostrare che il portoghese può segnare anche con lui accanto, ma anche là dove potrebbe servire ancora la fisicità di Isaac Success, che tanto bene ha fatto col Cagliari.
E la terza è in difesa, reparto che ritrova Pablo Marì dopo la squalifica e Nehuen Perez al rientro dopo la distorsione alla caviglia destra rimediata con la Roma. Il tutto, dopo avere riabbracciato Bram Nuytinck e avuto una buona risposta da Marvin Zeegelaar col Cagliari. Sembra un paradosso, ma anche l’abbondanza può rappresentare un' insidia.
Rewind quindi, e via con i ragionamenti, che poi sono figli di quanto Cioffi ha provato in settimana al Bruseschi, dove Mato Jajalo e Tolgay Arslan si sono “giocati il posto”, visto che uno di loro è candidato per sostituire il Tucu. Premessa l’intenzione di confermare il 3-5-2, in mediana Cioffi ha provato entrambi, anche se simili per caratteristiche.
Con Jajalo in campo, uno tra il bosniaco e Walace andrebbe a fare la mezz’ala, come è già accaduto. In questo caso l’effetto “diga” sarebbe garantito, e pure il palleggio visto la capacità di gestire palla tra i due. Con questa scelta la mediana potrebbe anche ruotare e trovarsi “pari” con Walace e Jajalo a proteggere le incursioni di un Makengo in appoggio offensivo, oltre che gli esterni, perché se c’è un aspetto a cui Cioffi non vuole proprio rinunciare, anche senza Pereyra, questo è proprio il numero di giocatori da coinvolgere nella fase d’attacco.
Tuttavia, la prima scelta sembra essere Arslan, il turco-tedesco che ha giocato appena 20’ nelle ultime tre (non è mai entrato con Roma e Napoli) e che ha piedi educati per garantire padronanza tecnica ma anche agilità in un campo molto stretto come quello del Penzo. È un particolare, ma potrebbe fare la differenza, specie per trovare subito gli sbocchi laterali per Molina a destra e Udogie a sinistra, sempre più attaccanti aggiunti.
Alla domanda sul partner d’attacco Cioffi forse risponderà domani in conferenza, ma l’impressione è che Deulofeu lo abbia già anticipato con un paio di allenamenti “a tutta” che hanno riposto nel dimenticatoio il problema muscolare avvertito alla coscia destra. L’impressione è che sarebbe difficile tener fuori il catalano voglioso di giocare.
Occhio in difesa quindi, dove la vera sorpresa potrebbe essere Nuytinck schierato da marcatore esterno. In fin dei conti, il capitano sta meglio di Perez ed è più marcatore di quel Zeegelaar che ha perso un contrasto decisivo con Dalbert. Marì tornerà in plancia di comando e un Nuytinck marcatore potrebbe garantire maggior protezione agli sganciamenti di Udogie. —
