Innovativo progetto dello studio internazionale di architettura Ratti per la Casalmaggiore-Sabbioneta. L’idea sarà presentata a maggio a Milano dal Gal Terre del Po
SABBIONETA. L’hanno chiamata “The Tree Path”, il sentiero fra gli alberi. Perché l’innovativo percorso ciclabile fra Casalmaggiore e Sabbioneta progettato dallo studio internazionale di architettura Carlo Ratti prevede di scavalcare strade e corsi d’acqua sostenendo la pista attraverso degli alberi, circa mille, che fungeranno da strutture portanti, ma anche da scenario per uno dei percorsi ciclopedonali più avanzate d’Italia. E che accanto all’idea dell’elemento vegetale come struttura, conterrà anche elementi di nuove tecnologie, come sensori incorporati nel verde che tracciano le condizioni ambientali in tempo reale, dall'inquinamento atmosferico allo stato di salute e di crescita degli stessi alberi. Sposando, dunque, natura, architettura e tecnologie.
Tutto nasce nel 2020 quando il Gruppo d’azione locale (Gal) Terre del Po partecipa a bandi regionali sull’innovazione. Il Gal ha come obiettivo lo sviluppo sostenibile dei territori rurali che vanno dall’Oglio Po al Destra Secchia. Dopo avere vinto con tre progetti, l’ente guidato da Francesco Meneghetti ha pensato di unire i fondi di due di queste azioni, per un totale di 50mila euro, per proporre un percorso di mobilità sostenibile che congiungesse Casalmaggiore, sul Po a Sabbioneta. Intercettando quindi i flussi generati dalla ciclabile del Po (Ven.To., la Venezia Torino) con lil gioiello dell’Unesco di Sabbioneta.
L'intuizione del Gal è stata però quella di creare una ciclabile che fosse al contempo innovativa ed attrattiva, sposando quindi la filosofia della promozione del territorio. Il bando di progettazione che è stato fatto usando i 50mila euro è stato vinto da uno dei maggior studi di urbanistica in Italia: la Carlo Ratti Associati con sede a Torino e filiali a Boston e Londra. Fondata e diretta da Carlo Ratti, architetto, urbanista, teorico dell'architettura e accademico italiano e docente al prestigioso Mit di Boston.
L’idea che sta alla base del progetto è di sfruttare gli elementi vegetali come architetture in grado di sostenere la pista. Per questo il progetto si è avvalso della collaborazione di OLA (Office for Living Architecture), uno fra i maggiori esperti della tecnica costruttiva che impiega gli alberi come elementi architettonici. La tecnica si chiama Baubotanik ("costruzione botanica" in tedesco) e, diversamente dalle costruzioni tradizionali in legno che utilizzano alberi tagliati, prevede che le piante siano elementi architettonici vivi in continua evoluzione e trasformazione.
La pista sarà formata da uno scheletro di corrimani laterali in acciaio che saranno sostenuti dagli alberi vivi, circa mille quelli previsti nel progetto, per innalzarsi su tre livelli, il più alto dei quali a sei metri d’altezza, per superare gli ostacoli come piccoli corsi d’acqua e strade.
Il sogno è quello di «far crescere l'architettura come un albero» ha commentato in una nota stampa lo stesso progettista Carlo Ratti. «Siamo ancora molto lontani da quel futuro, ma possiamo iniziare a esplorare la convergenza tra il naturale e l'artificiale. Possiamo usare gli alberi come elementi di costruzione, mentre sfruttiamo i dati delle tecnologie digitali per ottenere una migliore comprensione dell'ambiente circostante».
Attraversando le chiome, i ciclisti potranno avere una visuale inusuale della campagna circostante. Il percorso, per la serie di sensori digitali che misureranno le condizioni ambientali , utilizzerà il sistema di intelligenza artificiale fornito dalla piattaforma Mindicity Urban Intelligence. Sarà illustrato il prossimo mese a Milano da Gal e studio di progettazione. Poi si passerà alla fase di confronto con gli enti e la Soprintendenza per cercare infine i fondi per la realizzazione,—
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