PISTOIA. Sarà un weekend caldo, dal punto di vista elettorale, quello che si apre oggi. Molti gli annunci in programma, a partire dai nomi della lista civica «Ale Tomasi sindaco» che saranno svelati domani pomeriggio. Comunque il quadro delle candidature in corsa per la poltrona più alta di Palazzo di Giano, il 13 giugno, è ormai chiaro. E senza togliere nulla alle legittime aspirazioni di Samuela Breschi, candidata sindaco di Onda Etica, di Alessia Balla, portacolori del partito 3V, del Movimento 5 Stelle, del candidato Pc Roberto Bardi, di Carla Breschi che si candiderà per Italexit e di Francesco Branchetti, che guiderà la coalizione di sinistra con Sce, Si, Articolo Uno e Verdi, la lotta per vincere appare ristretta a due soli candidati: il sindaco uscente Alessandro Tomasi, alla testa della coalizione di centrodestra, e Federica Fratoni, sfidante del Pd e di un’alleanza di centrosinistra i cui contorni sono ancora da definire completamente. Almeno al primo turno, sono loro i candidati che ce la possono fare.
Nell’attesa è possibile fare due calcoli sulla base dei risultati a Pistoia delle ultime elezioni, le Regionali del 2020 (i candidati in lizza erano Eugenio Giani per il centrosinistra e Susanna Ceccardi per il centrodestra), con un occhio anche al responso delle urne delle ultime amministrative, quelle del 2017. E allora balza agli occhi un dato.
Basandosi solo sui risultati ottenuti dai partiti tradizionali nel 2020, Tomasi appare in vantaggio sulla sfidante, ma tutti e due non raggiungono comunque il 50 per cento. Insomma, sarebbe ballottaggio. Per cui un ruolo fondamentale lo avranno le cosiddette liste civiche, che potranno dragare voti dai partiti tradizionali ma anche pescare più facilmente nel grande bacino del non voto.
Non a caso Tomasi ha deciso di lanciare (vedi sotto) una lista con il suo nome, sviluppando l’esperienza di Pistoia Concreta, che nel 2017 ottenne il 4,9 per cento. C’è poi Amo Pistoia, lo schieramento allora guidato da Alessandro Sabella, che ottenne un 5,1 per cento. Certo, nel 2020 molti di questi voti saranno rifluiti sui partiti tradizionali, per cui fare una semplice somma sarebbe arbitrario. Ma il tema rimane.
Idem sul fronte di centrosinistra. Federica Fratoni può già contare su Pistoia Spirito libero, che nel 2017 valeva il 3,9 per cento. Un contributo lo darà anche l’esperienza di Pistoia città di tutti, che insieme alle altre liste di appoggio all’ex sindaco Bertinelli, aveva incassato quasi il 10 per cento. Ma qui c’è un primo punto interrogativo: quanto peserà l’annunciata uscita dal Pd di Daniela Belliti, ex vicesindaca proprio di Bertinelli? E poi: stando alle indiscrezioni, Italia viva dovrebbe presentarsi all’interno di un’altra lista civica. I renziani da soli, nel 2020, avevano incassato il 5 per cento. Ma il serbatoio potenziale di voti è più ampio, come dimostra il 9,5 per cento incassato nel 2017 dalle liste che facevano capo a Roberto Bartoli. Insomma, la sfida appare tutt’altro che scontata.
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