MONTEGROTTO TERME. Prima lo stop era toccato agli israeliani, ora ai russi, frenati dalle sanzioni applicate dall’Unione Europea a causa dell’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito spedito da Vladimir Putin.
Due acquisizioni all’asta che sembravano far pensare ad un futuro roseo per l’Hotel Commodore di Montegrotto, dando anche magari quel tocco di internazionalità e novità al territorio.
Invece, dopo l’invalidazione dell’asta che aveva portato un fondo israeliano ad acquisire la struttura alberghiera a quattro stelle di via San Pio X, ecco il secondo nulla di fatto con la mancata conclusione dell’iter da parte di una società padovana, che aveva comperato il Commodore nella ripetizione dell’asta. Società padovana alle cui spalle però c’era un gruppo imprenditoriale russo.
Se per gli israeliani le problematiche erano state di natura tecnica (si era scelto di presentare una fidejussione anziché fare un bonifico bancario per i pagamenti), stavolta la questione è più intricata ed è legata al conflitto tra Russia e Ucraina e alle relative sanzioni messe in piedi dall’Unione Europea, quindi anche dall’Italia, ai danni del mondo della finanza russa.
Essendo stati bloccati i conti correnti dei grandi gruppi imprenditoriali e degli oligarchi è divenuto impossibile per la società russa espletare le operazioni di pagamento (è bloccato per gran parte delle banche russe il sistema internazionale Swift).
La società russa avrebbe dovuto saldare il conto, vista l’acquisizione dell’albergo avvenuta a 3,1 milioni di euro. A questo punto inevitabilmente è saltata l’asta, che è stata giudicata per la seconda volta non valida e quindi da ripetere.
«Abbiamo subito temuto che tutto sarebbe saltato», osserva il presidente di Federalberghi Terme Abano Montegrotto, Emanuele Boaretto. «Eravamo molto preoccupati per quanto sarebbe potuto succedere, sapendo che le transazioni erano state bloccate. Ora speriamo che qualcuno si faccia avanti e che sia la volta buona per il rilancio dell’hotel».
La società russa, appoggiata sulle spalle di quella padovana che aveva vinto a fine 2021 l’asta, era un novità per il territorio termale euganeo. Non aveva fatto registrare altre acquisizioni e si sarebbe proposta con grande entusiasmo al mercato termale.
Non era ancora stato svelato il progetto di rilancio dell’albergo a quattro stelle di Montegrotto, ma la certezza era che sarebbe rimasto una struttura ricettiva a vocazione termale. Avrebbe anche dovuto presentarsi alle associazioni di categoria e all’amministrazione comunale, ma non c’è stato nemmeno il tempo per questo.
Il Commodore è chiuso dal 2020, dopo il fallimento della società di gestione. L’hotel è composto da 220 camere (40 singole, 168 doppie e 12 suite), ristorante, sala conferenze, centro benessere, area per le cure termali, palestra, tre piscine esterne ed una coperta, campi da tennis e da bocce.
La nuova asta si terrà ora il prossimo 26 maggio alle 15.30. Il prezzo è 1.687.500 euro con offerta minima (pre-incanto) a 1.265.625 euro. Si tratta delle stesse basi di partenza dei precedenti esperimenti di gara: arriverà un nuovo intoppo? ––
