PAVIA. Dopo l’allarme delle associazioni dei proprietari, arrivano i calcoli degli esperti: secondo il centro studi “Fiscal focus” sono 203.236 le case in provincia di Pavia su cui si abbatterebbe una stangata fiscale se fosse approvata la riforma del catasto in discussione in questi giorni alla commissione finanze del Parlamento. Rischio legato a un’impennata dell’Imu visto che la riforma comporterebbe il passaggio delle abitazioni “rivalutate” da economiche o civili a immobili «di lusso». Passaggio che farebbe scattare automaticamente il diritto del fisco a esigere l'imposta.
La riforma in discussione
Il calcolo del centro studi Fiscal focus è stato portato a termine rielaborando i dati dell'osservatorio del mercato immobiliare dell'agenzia delle entrate. Ma cosa prevede la riforma del catasto immaginata dal governo Draghi? Tecnicamente dovrebbe trattarsi di uno strumento tecnico, senza ricadute fiscali, che consentirebbe ai Comuni di censire più agevolmente il patrimonio edilizio privato. Il timore dei proprietari, tuttavia, è che la rivalutazione faccia scattare automaticamente l’aumento delle aliquote. Con un secondo risvolto fiscale non secondario: il valore della casa incide pesantemente sull’Isee, l’indice di reddito in base al quale si calcolano le aliquote, ad esempio, delle tasse scolastiche. Il piano del governo, in estrema sintesi prevede l’introduzione di una delega al governo stesso per l’adozione di norme per modificare il sistema di rilevazione catastale degli immobili.
Sono previsti nuovi strumenti da mettere a disposizione dei comuni e all’agenzia delle entrate per facilitare l'individuazione e la classificazione degli immobili. L’integrazione delle informazioni presenti nel catasto dei fabbricati dovranno essere disponibile dal 1° gennaio 2026. Informazioni che però non saranno essere utilizzate con finalità fiscali.
Resta da capire come una eventuale riclassificazione di un immobile con un valore catastale più alto possa non influire sulle imposte immobiliari. All’unità immobiliare andrà attribuito un valore patrimoniale e una rendita attualizzata, rilevati in base ai valori di mercato, anche attraverso meccanismi di adeguamento periodico. Per le unità immobiliari riconosciute di interesse storico o artistico verranno introdotte riduzioni del valore patrimoniale medio ordinario considerati i più gravosi oneri di manutenzione e conservazione. Ulteriore novità è la necessità di aggiornare l’archivio con gli immobili e i terreni non dichiarati. L’Agenzia delle entrate e i Comuni avranno strumenti per andare a caccia degli immobili “fantasma” ma anche di quelli che non rispettano la reale consistenza, la destinazione d’uso o la categoria catastale attribuita. —