La stanza segreta della Rocca Ariostesca di Castelnuovo, emersa durante il restauro, sarà oggetto di un intervento per cercare di scoprire eventuali altre diramazioni. Ieri mattina la dottoressa Marta Colombo, dell’ufficio tutela archeologica della Soprintendenza di Lucca, ha fatto il sopralluogo accompagnata dall’archeologo locale e presidente della Pro Loco Silvio Fioravanti. Con i direttori dei lavori e i progettisti che stanno seguendo il restauro è stato poi redatto un verbale che conferma la possibilità di proseguire nei lavori e che contemporaneamente dà il via all’intervento per scoprire maggiori informazioni riguardo la stanza. Presenti al sopralluogo l’assessore Alessandro Pedreschi e il consigliere regionale Mario Puppa, alcuni tecnici che fanno parte della direzione dei lavori (Giacomo Dolfi, Aldo Gherardi, Marco Lenzi e Roberto Bruni) e i tecnici comunali Marcello Bernardini e Sara Valdrighi.
È stato Massimiliano Tonini, direttore tecnico della ditta incaricata dei lavori (la Consorzio Italiano Costruzioni Manutenzioni e Servizi Società Cooperativa con ditta consorziata esecutrice Pro.Ge.Co Società Cooperativa), a spiegare come è avvenuta la scoperta:«Il pavimento è franato e gli operai rimuovendo il materiale hanno visto l’apertura. Entrando adesso, con tutti i detriti presenti, si vede comunque un arco più basso in pietra e un altro arco in mattoni che lasciano ipotizzare che ci siano altri spazi».
Colombo e Fioravanti, si sono quindi calati all’interno per valutare di persona la situazione. «C’è la possibilità che la stanza abbia un’estensione sia in avanti, verso la torre, sia laterale, le vista la presenza di un altro arco – racconta Fioravanti – sulla sinistra sembra che lo sviluppo si interrompa, sulla destra, lato portone d’ingresso della Rocca, è presente un arco che fa pensare che ci possa essere un’altra stanza. A prima vista sembra che i detriti rappresentino diversi tipi di riempimento, quindi potrebbero riferirsi a momenti diversi. Quando abbiamo scavato sotto uno dei torrioni abbiamo rinvenuto anche delle monete estensi». «Bisogna capire le potenzialità di questa scoperta – dice Marta Colombo – la Soprintendenza non bloccherà i lavori di restauro della Rocca e siamo ben felici della disponibilità mostrata per proseguire nell’indagine sulla stanza con scavi e quanto sarà necessario. Naturalmente il tutto dovrà essere seguito da uno specialista che il Comune ha individuato in Fioravanti. Questa nuova stanza e gli eventuali nuovi locali andranno poi messi nella planimetria della Rocca. L’area visionabile per adesso è in sicurezza, la volta non ha problemi di tenuta. Adesso va liberata l’area centrale e vedere che scenario si aprirà». La stanza scoperta si trova vicino a quelle che erano le carceri. Per indagare serviranno nuove risorse economiche (e la visita del ministro Dario Franceschini prevista a fine maggio potrebbe essere l’occasione per richiederle). Ma occoirreranno anche delle varianti al piano attuale: «Sicuramente lavoreremo in questa direzione perché siamo di fronte a qualcosa di inaspettato che ci emoziona», dice l’assessore Pedreschi. La storia della Rocca si arricchisce quindi di un nuovo capitolo. Deve il suo nome all’essere stata sede del governo estense ai tempi di Ludovico Ariosto, che è rimasto qui tre anni come commissario. Il 18 novembre 2019 il portone principale si è chiuso al pubblico per l’inizio del cantiere dei lavori di restauro che dovrebbero terminare quest’anno (e questa scoperta, viene assicuarto, non costituirà un rallentamento). A maggio, è prevista un’apertura parziale – piano terra e primo piano – per celebrare al meglio i 500 anni dall’arrivo di Ariosto.
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