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Segno dei tempi che passano e non certo in meglio. L’incubo dei vecchi tifosi della Roma era il Liverpool , quello dei tifosi moderni è il Bodo Glimt . Per fortuna dei giallorossi la seconda trasferta stagionale in Norvegia, sopra il circolo polare artico, finisce ancora con una sconfitta, ma questa volta è 2-1 per il Bodo e non 6-1 come nello scorso ottobre. Tra una settimana c’è spazio per recuperare e andare in semifinale di Conference League ma servirà una Roma diversa. La Roma era andata in vantaggio nel finale di primo tempo con un bel gol di Pellegrini — il dodicesimo stagionale — innescato da un passaggio geniale di Mkhitaryan . Il più sembrava fatto, anche perché il Bodo sembrava meno forte di quello dell’autunno, avendo venduto tre titolari importanti al mercato di gennaio. Nella ripresa, invece, la Roma è calata di schianto e, almeno per questa volta, le scelte di Mourinho sono state dannose. Il Bodo era rientrato in partita con un pizzico di fortuna (il tiro di Wembangomo è stato deviato da Salsted con il fondoschiena) e con una paperissima di Rui Patricio . Sull’1-1 Mou ha deciso per un doppio cambio: fuori Mkhitaryan (il migliore con Pellegrini) per Shomurodov e Zalewski per Vina . Dai due nuovi ingressi sono arrivate grandine e tempesta. L’uruguaiano ha commesso un fallo evitabile, a un minuto dalla fine, che ha concesso al Bodo una punizione quasi dal fondo del campo, e poi ha deviato nella sua porta il colpo di testa di Vetlesen lasciato solo in piena area. È stato Shomurodov a non seguire l’avversario. Nel recupero, smarcato da Abraham in area avversaria, Vina ha calciato come peggio non si poteva il pallone del 2-2. Altro problema: l’infortunio al ginocchio destro di Mancini. Ora alla Roma resta un solo risultato per andare avanti: la vittoria. Peccato che nelle prime tre occasioni non ci sia mai riuscita.
(corsera)