Il dottor Zanini,specialista in traumatologia dello sport, sta seguendo il suo recupero: «Persona stupenda, ben diversa da come può apparire
MANTOVA. Il ritorno al calcio di Zlatan Ibrahimovic passa per Mantova. Il 41enne attaccante svedese del Milan da qualche tempo è in cura dal dottor Antonio Zanini con il quale ha stabilito un rapporto di fiducia concertando un programma medico-riabilitativo con la speranza di poter tornare al top. «Nella mia carriera - spiega Zanini -, grazie anche a tanti personaggi del mondo dello sport che sono passati per Mantova, mi capita di visitare ogni tanto atleti di alto livello. Tre settimane fa il medico sociale del Milan Stefano Mazzoni mi ha portato Ibrahimovic per un consulto sulle sue condizioni: da un mese infatti era fermo per un problema di tipo degenerativo all'arto inferiore, segnatamente al tendine d'Achille. Gli ho detto come la pensavo, prescrivendogli una terapia che lui ha seguito scrupolosamente, e con grande gioia dopo poco più di una settimana è tornato ad allenarsi nel gruppo disputando anche spezzoni di partita».
Tanto che quello che doveva essere soltanto un parere medico tra i tanti per Ibrahimovic è diventato invece un punto di riferimento importante: «Il dottor Mazzoni mi ha chiamato dopo quella prima visita - prosegue Zanini - dicendomi che il calciatore era molto felice delle cose che gli avevo detto e voleva proseguire il ciclo di incontri con me. Finora ci siamo visti tre volte, l'ultima domenica mattina scorsa all'indomani della trasferta del Milan a Cagliari: nel pomeriggio Ibra aveva il volo per la Svezia dove si sarebbe aggregato alla sua Nazionale per i playoff per le qualificazioni ai Mondiali».
Zanini entra un po' nel dettaglio di quella che è la sua cura: «Si tratta di una terapia tra il farmacologico e l'allenamento super personalizzato. Di certo mi sono permesso di sconsigliare l'intervento perché ritengo che alla sua età, in una gamba che ha alle spalle centinaia di battaglie, si rischia di alterare dei parametri biomeccanici che invece che migliorare la situazione rischierebbe di portare davvero ad uno stop definitivo. L'iter è di sei settimane: vedremo dopo la Nazionale come starà soprattutto a livello anche di condizione fisica, dato che era stato fermo a lungo».
Ma quello che ha colpito in particolare il dottor Zanini è stato l'atteggiamento di Ibrahimovic: «Mi hanno sorpreso la sua grande umiltà nell’ascoltare e mettere in pratica quello che gli ho detto ma anche la sua grande voglia di tornare a giocare: il medico sociale del Milan mi dice che arriva mezz’ora prima e va via mezz’ora dopo dei compagni al campo di allenamento. Non è uno stupido, sa che l’età lascia dei segni ma ha ancora una enorme determinazione nel voler tornare al massimo». Ed al proposito Zanini chiude con un paio di citazioni dell'attaccante svedese: «Dottore, Ibra è una Ferrari e non vuole guarire solo per andare in campo. Ibra vuole giocare solo se è ancora capace di spaccare tutto. Pensa davvero che potrà tornare a farlo?».
Al che l'ortopedico mantovano ha risposto lasciando tempo al tempo: «Ha un fisico davvero eccezionale - conclude - e si tratta solo di vedere tra una ventina di giorni, alla fine della terapia, come avrà reagito. Ovviamente insieme alla condizione atletica da migliorare. Io mi auguro che possa davvero continuare: è una bella persona, molto diverso da come può apparire, ed un professionista esemplare». —