Raddoppiato in due settimane il numero di rifugiati dal fronte. Ci sono anche tre bambini da soli
PAVIA. Oltre un migliaio di ucraini già arrivati in provincia. A poco meno di un mese dall’invasione russa cominciata il 24 febbraio, i profughi fuggiti dalle bombe sono 1.145 secondo i dati della prefettura di Pavia.
Se si considerano gli ucraini già residenti sul territorio (circa 4 mila persone residenti soprattutto a Pavia, Vigevano e Voghera) la popolazione straniera proveniente dal Paese è cresciuta di un quarto.
Chi scappa
Solo dieci giorni fa (10/03) i profughi arrivati erano poco più di 400, numero che è raddoppiato una settimana dopo per poi sfondare il tetto dei mille rifugiati presenti sul territorio.
Il conteggio è in divenire perché il flusso di arrivi continua, ma ha già valicato le stime iniziali che pronosticavano circa un migliaio di arrivi. Una previsione già superata pochi giorni dopo l’inizio delle ostilità, quando la prefetta di Pavia Paola Mannella aveva dato come presumibile il fatto che «col trend attuale» si sarebbero superati «i mille profughi in provincia».
Un andamento che rende l’idea della crisi generata dalla guerra, che negli ultimi giorni è cresciuta di intensità. A fuggire sono sopratutto donne e bambini, perché gli adulti in età da coscrizione devono restare.
Chi arriva
Sul totale dei profughi arrivati, la maggior parte (1.077) ha trovato ospitalità in famiglie pavesi o ucraine residenti in provincia.
È su di loro che si regge l’architettura della solidarietà sul territorio, grazie alle molte disponibilità offerte da parenti e cittadini che hanno deciso di aprire le loro porte a chi cerca di ricucire le fila del proprio quotidiano interrotto dalle bombe. C’è anche chi ha trovato rifugio nei Cas, i centri di accoglienza straordinaria, che in provincia sono trenta e al momento ospitano una cinquantina di ucraini. C’è anche l’hub di Valle Lomellina, costituito all’interno della centrale unica della Croce rossa per dare ospitalità transitoria ai profughi, prima di essere trasferiti in situazioni più stabili o accolti da parenti e cittadini.
Poi i bambini ricoverati al San Matteo di Pavia. Secondo i dati della prefettura si tratta di una quindicina di bimbi, accompagnati dai loro genitori o tutori.
Basso il numero di minori non accompagnati arrivati al momento: tre piccoli, ospiti di una parente a Vigevano. Un fenomeno che non sembra avere connotati rilevanti, mentre i bambini e i ragazzi ancora in età per andare a scuola costituiscono una buona parte degli arrivi in provincia.
Futuri studenti
Secondo il dato più aggiornato, diffuso dalla prefettura, sono più di 400 i bambini in età scolare arrivati in provincia: quasi quattro profughi ogni dieci, quelli cui andrà garantita la possibilità di continuare il percorso di istruzione.
Solo a Pavia, sono circa una ventina i minori inseriti negli istituti comprensivi della città, secondo i dati del Comune. —