REGGIO EMILIA. I ritardi nella concretizzazione della joint venture sino-americana Silk Faw che si è impegnata a realizzare uno stabilimento a Gavassa, destinato alla produzione di autovetture sportive di lusso elettriche, e che sta marcando il passo, a partire dalla mancata firma del rogito per l’acquisto del terreno, è finita anche in consiglio regionale nel mirino delle opposizioni.
Il sottosegretario alla presidenza della Regione Davide Baruffi nel rispondere a un’interrogazione della consigliera di Europa Verde, Silvia Zamboni, ha cercato di spegnere ogni polemica affermando che «i finanziamenti regionali saranno erogati alla multinazionale solo a fronte dell’avanzamento degli stati del progetto e all’assunzione di personale e non in anticipo». Una posizione che conferma quanto dichiarato nei giorni scorsi alla Gazzetta dall’assessore regionale alle Attività Produttive Vincenzo Colla e lunedì in Sala Tricolore dal sindaco Luca Vecchi. Nella sua risposta Baruffi ha aggiunto che il progetto della Faw sarà monitorato ogni semestre e che «il mancato adempimento agli obblighi di assunzione del personale porterà alla revoca del finanziamento». Baruffi da ultimo ha anche ricordato l’incontro che si è svolto il 4 marzo scorso alla presenza del console cinese quando i vertici di Silk-Faw hanno assicurato che l’azienda «farà fronte ai propri impegni» e garantito «il rispetto dei termini dell’accordo». Nell’interrogazione di Europa Verde è stato fatto riferimento all’operazione portata avanti da Faw nel 2018 in Germania che è però fallita nel 2021 senza aver prodotto auto e lasciando senza lavoro 1.500 persone. Nella sua replica alle dichiarazioni del sottosegretario alla presidenza Baruffi, la consigliera di Europa Verde ha preso atto che l’incontro del 4 marzo «confermerebbe che il progetto non è fermo e che sta proseguendo» e si è impegnata a «monitorare lo sviluppo del progetto per verificare la sua effettiva realizzazione».
A condividere la cautela con cui il Comune di Reggio e la Regione stanno procedendo sul caso della Silk-Faw è stata la capogruppo in Regione del Movimento 5 Stelle Silvia Piccinini, che ha chiesto una valutazione delle criticità ambientali del progetto. «In questa fase di estrema incertezza – ha detto – è necessario che si adottino tutte le tutele del caso viste le tante criticità, soprattutto di natura ambientale, che questo progetto provocherà. Quello che bisogna evitare è che alle tante criticità dal punto di vista ambientale se ne vadano a sommare altre di natura prettamente economica, come per esempio l’erogazione di finanziamenti a vuoto». Per questo, ha concluso, «visto che al momento ci troviamo in una situazione di sostanziale stand by si potrebbe sfruttare questa attesa per fare una valutazione a 360 gradi di questo investimento».
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