CERVIGNANO Difficile non notarli, tra l’andirivieni dal supermercato al distributore di benzina e i girotondi attorno la vicina rotonda.
Sarebbe stata proprio quella leggerezza a mettere in moto il servizio di osservazione, controllo e pedinamento che, nel pomeriggio di sabato scorso, ha permesso alla Guardia di finanza di intercettare e sequestrare tra Cervignano e Bagnaria Arsa quasi un quintale di droga, tutta cocaina, e di arrestare due delle tre persone che la stavano trasportando, a bordo di un furgone Renault Kangoo e di un carro attrezzi Mercedes, e, in parte, anche nascondendo in mezzo alla boscaglia.
Danijel Gaspic, 43 anni, e Franjo Aracic, 63, entrambi originari e residenti in Croazia, si trovano da quel giorno nella casa circondariale di Udine con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Ipotesi aggravata dal fatto di avere commesso il fatto in tre - il loro complice, identificato grazie ai documenti trovati in uno dei due veicoli, ha fatto disperdere le proprie tracce - e che riguarda un ingente quantitativo. Per l’esattezza, 93,5 chilogrammi.
Gli inquirenti, tutti appartenenti al Nucleo di polizia economico finanziaria del Gruppo investigazione criminalità organizzata di Trieste, li hanno visti dapprima cedere al terzo uomo una scatola rinvenuta nel carro attrezzi e contenente 5,5 chili, e, poi, occultare nel bosco vicino via Tolmezzo, a Bagnaria Arsa, tre scatoloni, recuperati in occasione dell’arresto e contenenti altri 66 chili. Gli ulteriori 22 chili sono il frutto dell’attività di ricerca condotta dai colleghi della Guardia di finanza di San Giorno di Nogaro la mattina successiva nello stesso boschetto. Erano stati nascosti in una scatola e facevano parte del carico che, attorno alle 16 del giorno prima, Aracic e Gospic avevano trasferito dal primo a un secondo furgone, un Iveco Daily, che lo attendeva parcheggiato sul retro di un agriturismo.
Tutta la sostanza stupefacente era già suddivisa in pani del peso di circa un chilogrammo l’uno, per un totale di 85 pezzi. Ma della loro provenienza, così come della loro destinazione e dell’organizzazione criminale che ha coordinato l’attività di traffico internazionale, gli indagati non hanno detto niente.
Nell’udienza di convalida, ieri mattina, in via telematica, gli indagati, assistiti dai difensori d’ufficio, avvocati Elena Muz ed Erica Nardoni, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Il gip del tribunale di Udine, Emanuele Lazzàro, ritenuta la sussistenza delle esigenze cautelari, con particolare riferimento al pericolo di reiterazione del reato, ha applicato a entrambi la misura della custodia cautelare in carcere, come richiesto dal pm Luca Olivotto.
Quello di sabato è il terzo maxi sequestro di droga in meno di un anno nella Bassa friulana. Maxi anche in termini di guadagni a sei zeri che la vendita al dettaglio della cocaina avrebbe garantito agli spacciatori. Il 29 maggio del 2021, le Fiamme gialle avevano trovato un quintale di cocaina nascosto in un vecchio casolare di Aiello. Poi, il successivo 11 novembre, i Baschi verdi di San Giorgio di Nogaro avevano sequestrato oltre 55 chili di cocaina nel parcheggio di un negozio, vicino al casello di Palmanova. Anche in quel caso, a finire in manette erano stati tre cittadini croati. —
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