LATISANA. Dopo quasi un mese di attesa la questione della pulizia dei piloni sul fiume Tagliamento verrà affidata al Prefetto. L’assessore alla protezione civile e sicurezza del Tagliamento Sandro Vignotto sta raccogliendo tutti i documenti a completamento della lettera da inviare alla Prefettura.
«In un unico momento – spiega – è emersa tutta la criticità della gestione burocratica del nodo idraulico di Latisana e ora chiederemo l’intervento». Inizialmente una risposta positiva da parte di Rfi aveva fatto sperare in un intervento di pulizia dei piloni ferroviari a partire dal 31 gennaio. «Una procedura che avrebbe dovuto completarsi in qualche giornata di lavoro, lasciando poi agire Anas per la rimozione dei materiali dai piloni del ponte stradale.
Ma già nei primi giorni di febbraio, non vedendo partire i lavori, ho ricevuto una lettera nella quale mi si informava che per motivi di sicurezza delle imbarcazioni che dovevano eseguire la rimozione non sono potuti intervenire e che i lavori venivano rinviati al momento in cui le condizioni del fiume lo avrebbero consentito».
Un problema di secca, temporaneo, a cui «ha fatto seguito la richiesta di una decina di giorni per valutare soluzioni alternative. Emerge quindi che il pontone per la rimozione non riesce a passare perché il ponte stradale con il suo deposito rende impossibile la manovra.
Se aumentasse l’acqua forse passerebbe, ma questo insieme di cause impedisce l’intervento con i mezzi programmati. Si può anche pensare di utilizzare pontoni più piccoli ma sono più difficili da reperire» aggiunge l’assessore.
Il problema, quindi permane. «Ormai le piogge intense possono arrivare in qualsiasi mese e noi restiamo quindi costantemente in pericolo. Per questo chiediamo un intervento tempestivo e da molti anni avanziamo delle richieste che non ottengono la giusta considerazione soprattutto riguardo la necessità di continuità degli interventi.
Tutto sommato sono interventi che si possono effettuare davvero in una settimana, il problema è proprio nel far arrivare il pontone, che si muove lento. Ma la manutenzione deve essere costante, continua e tempestiva».
La presenza sabbiosa e limacciosa sulle sponde complica ulteriormente la situazione.
«La risoluzione della sponda sarebbe di competenza del Demanio e del Magistrato delle Acque, anche se abbiamo in programma delle esercitazioni con la Protezione civile nei prossimi mesi e pensavo di utilizzare quell’occasione per sistemare un po’ l’area». Serve, dunque, un soggetto unico, delegato da tutti a intervenire.
«Più sono i soggetti che devono intervenire più si allungano i tempi e si alzano i costi – conclude l’assessore –. Se ogni soggetto predispone una cifra all’anno, per costituire un fondo comune al quale tutti i soggetti contribuiscano pro quota, il soggetto delegato avrà capacità di spesa e sarà autorizzato a intervenire».
