Infestano il mare e possono pesare fino a 10 chilogrammi. Tra i professionisti c’è chi chiede lo stato di calamità naturale
UMAGO. Non c’è pace per i pescatori croati e sloveni. Dopo i fermi pesca, il costo del gasolio e delle attrezzature alle stelle ora ci si mettono di mezzo anche le meduse.
Un'invasione senza precedenti, in Istria, ha gettato così nella disperazione i pescatori: «Pesano 8 kg ciascuno, non possiamo nemmeno andare in mare!», si lamentano. Una lotta che per i pescatori di Umago e Salvore va avanti già da due mesi. Ce ne sono così tante e sono così grandi e pesanti che distruggono le reti quando vengono sollevate in barca. Come racconta il pescatore di Salvore Danilo Latin al quotidiano croato Jutarnji List,«possono a volte sollevare una tonnellata di meduse». «Una cosa mai vista prima».
«Un mio amico è stato di recente in mare - spiega Latin - e ha detto che non ha mai avuto paura di guardare il mare, ma ora sembra che ci siano fantasmi sott'acqua». Lui e altri pescatori che incontrano questa infestazione di meduse nell'estremo nord dell'Istria vogliono addirittura che venga dichiarata la calamità naturale. Peraltro «questo problema non riguarda soltanto Umago e Salvore - conclude Latin - ma anche le acque slovene e le acque del Friuli Venezia Giulia».
La scienziata Barbara Sladonja del Centro per le specie invasive dell'Istituto per l'agricoltura e il turismo di Parenzo non può dire esattamente quando le meduse si ritireranno e se lo faranno entro l’estate. Nel nostro caso si tratta della cosiddetta medusa “polmone di mare” (lat. Rhizostoma pulmo). «Questa medusa è naturalmente presente nel nostro mare - spiega Sladonja - e negli ultimi cento anni è apparsa occasionalmente in gran numero, il cosiddetto il fenomeno della fioritura delle meduse ,e negli ultimi anni, tali fioriture sono durate sempre più a lungo».
L'Istituto Ruđer Bošković di Rovigno afferma che stanno seguendo questo fenomeno e che questa specie di medusa è una delle più grandi dell'Adriatico e può pesare fino a 10 kg. «Purtroppo tali fenomeni non possono essere completamente previsti - afferma il capo dell’Istituto Martin Pfannkuchen - in quanto è impossibile prevedere esattamente quando la medusa si ritirerà, dato che dipende da molti parametri, come la temperatura del mare, le correnti marine, l'impatto sulla catena alimentare in mare, il grado di inquinamento del mare stesso, ma dobbiamo aspettarci in futuro un aumento di tali eventi estremi a causa dei cambiamenti climatici». —
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