Chantal è figlia di Andrea, agente di commercio di Vigonza. Il padre non vede la bambina dal novembre 2012. In quel momento la piccola ha solo quattordici mesi. La moglie, Klaudia Ildiko Sallai, cittadina ungherese, proprio in quel mese sparisce in Ungheria con la figlioletta, negando ogni contatto al padre.
PADOVA. Klaudia Ildiko Sallai, 38 anni, ungherese, è stata condannata dalla Corte d’Appello di Venezia a quattro anni di reclusione per sottrazione di minore, il massimo della pena, e a 250 mila euro di risarcimento danni. La sentenza è dello scorso 13 febbraio. Ad oggi di Klaudia e della figlia Chantal Tonello, 10 anni, non si sa nulla.
La vicenda
Chantal Tonello è figlia di Andrea, agente di commercio di Vigonza. Il padre non vede la bambina dal novembre 2012. In quel momento la piccola ha solo quattordici mesi. La moglie, Klaudia Ildiko Sallai, cittadina ungherese, proprio in quel mese sparisce in Ungheria con la figlioletta, negando ogni contatto al padre.
La partenza era stata concordata, la donna aveva detto al marito di voler raggiungere i famigliari per le vacanze natalizie, ma l’epilogo è risultato del tutto imprevedibile. Quando Andrea ritorna a prenderle a fine anno, riceve un messaggio dalla donna: «Non venire, noi rimaniamo in Ungheria».
Il confronto, fatto di una sola frase mandata via sms, non basta. Si passa alle vie legali. In poco tempo arriva anche la sentenza di secondo grado del Tribunale ungherese di Pest che dà ragione al padre. Andrea vedrà la figlioletta per l’ultima volta prima di questa sentenza.
Da allora Klaudia e Chantal spariscono nel nulla. Diventano due fantasmi. La Procura di Padova emette una rogatoria internazionale per la ricerca della donna e della bambina, estesa a tutta Europa. Sulle tracce della madre fuggitiva c’è anche l’Interpol.
Lo stesso Andrea (assistito dall’avvocato Chiara Balbinot) fa più volte la spola tra Ungheria, Moldavia e Polonia nella speranza di ritrovarle. Si finge persino barbone, indossando una parrucca e vestendo abiti da clochard, per stazionare sotto la casa della famiglia di lei. Mette a disposizione pure una taglia, ma nulla da fare. La donna lo scorso maggio è stata condannata a 4 anni di reclusione per sottrazione di minore, oltre a un risarcimento danni di 250 mila euro.
Il fascicolo sulla fuga
La Procura di Padova nel frattempo ha aperto un nuovo fascicolo sulla “fuga” di Klaudia Ildiko Sallai, per cui però è nel frattempo scaduto il mandato di arresto internazionale.
Perché un nuovo fascicolo, vista la sentenza di maggio? La condanna di maggio era riferita al reato commesso nel periodo che arriva al 20 gennaio 2015 (per la sottrazione di Chantal da quella data in poi, la donna risulta già giudicata dalla giustizia ungherese), ma il reato di sottrazione di minore continua e dunque la Procura intende perseguire la madre fuggitiva. Da qui l’appello del pm Giorgio Falcone e l’apertura del nuovo fascicolo. Il fine quello che la donna venga condannata non solo fino al gennaio 2015 ma anche per il periodo successivo. E così è stato. La Corte d’Appello di Venezia ha deciso per il massimo della pena per la sottrazione di minore: 4 anni e 250 mila euro di risarcimento.
Ora la speranza, soprattutto del papà Andrea Tonello, è che la bambina possa essere trovata. L’intenzione del padre, come ha spiegato più volte lui stesso, non è quella di strapparla alla madre con cui ha vissuto per 10 anni, ma di poterla rivedere e soprattutto sapere che sta bene.