Si ricomincia dal 75% della capienza per gli stadi e dal 60% per i palazzetti al chiuso . Ieri sera è stato pubblicato sula Gazzetta Ufficiale il decreto convertito in legge che riporta riporta alla situazione prenatalizia, prima del peggioramento della curva epidemiologica. La nuova fase è certificata dal calo della curva epidemiologica, delle ospedalizzazioni e dei ricoveri in terapia intensiva. Stadi pieni per tre quarti, quindi, ma i club non potranno fare i salti mortali per vendere tutti i biglietti in poche ore, almeno per le gare di oggi. L'obiettivo successivo è quello di arrivare al 100% e Gravina ha scritto al ministro Speranza e al Cts: cancelliamo il limite, ormai i dati ce lo consentono .
La Vezzali ieri ha esultato per " il risultato atteso da tutto il mondo dello sport, che sarà quello di tornare in tempi brevi a riaprire senza limitazioni tutti gli impianti e tornare a permettere a tutti gli appassionati di fruire delle emozioni dello sport dal vivo ". Le ipotesi per i tempi sono tre: i più prudenti parlano della fine dello stato d'emergenza, ovvero dopo il 31 marzo . Un'altra soluzione è quella di riaprire per la semifinale del playoff per i Mondiali con la Macedonia del Nord, in programma il 24 marzo. C'è anche chi spinge epr anticipare: dopo Inghilterra e Francia, sarà il turno della Spagna, che dal 4 marzo cancellerà tutte le restrizioni. Rimane solo la Germania, dove le capienze oscillano fra il 25 e il 50%.
Per quanto riguarda il caro energia non arrivano buone notizie dal tavolo tra Lega e governo: nel nuovo decreto che combatte la vorticosa crescita dei costi delle bollette sarebbero 30 i milioni destinati alle associazioni e società sportive, con riferimento a chi gestisce piscine. Il calcio spinge perché venga riconosciuto il " diritto d'autore " sul gettito della raccolta delle scommesse, nel 2021 attestato intorno ai 15 miliardi, con la richiesta di un percentuale sulla cifra.
(gasport)