PORTO MANTOVANO. Pistole spianate, automobilisti fermati, sgommate e un’auto dei carabinieri speronata. Scene inquietanti, la sera del 18 febbraio, alla rotonda della Malpensata, da dove è partito un lungo inseguimento. Alcuni uomini fermati dai carabinieri a bordo di un’auto per un controllo, hanno cercato di fuggire, prima puntando la gazzella, poi sono scappati a piedi. Ed è scattata la caccia all’uomo.
Sull’episodio vige il più stretto riserbo: al momento di andare in stampa con il giornale l’operazione era ancora in corso, ma le scene da Far West non sono passate inosservate agli automobilisti che passavano nella zona, nelle strade tra le principali vie di accesso alla città.
È accaduto poco dopo le 19: due pattuglie dei carabinieri erano ferme alla Malpensata, probabilmente per uno dei servizi di controllo del territorio e per la sicurezza stradale che vengono predisposti dal comando di via Chiassi molto spesso nelle serate del fine settimana. Erano nell’area accanto alle concessionarie di automobili.
Ad un certo punto è arrivata un’auto, che si è avvicinata alle pattuglie. Difficile immaginare le intenzioni del conducente, che aveva a bordo altre due, o forse tre persone. Certo è che non ha reagito bene al segnale di alt dei militari, e ha tirato dritto.
Ha puntato la gazzella e l’ha speronata. A quel punto è stata emergenza pura: i militari hanno cercato di fermare l’auto, senza esito, ma i tre, che probabilmente avevano qualcosa di grosso da nascondere, hanno guadagnato diversi metri, poi sono scesi dall’auto e sono scappati a piedi. Subito è scattato l’inseguimento. Nel frattempo alla Malpensata sono arrivate altre pattuglie di militari, e l’allarme è stato diramato in tutta la zona, dove sono stati predisposti anche dei posti di blocco, nell’ipotesi che i fuggitivi potessero avere a disposizione un’altra auto con qualcuno disposto ad aiutarli a fuggire per mettersi al sicuro fino a quando le acque si fossero calmate.
«Stavo tornando da Verona in macchina, e quando sono arrivato all’altezza della Malpensata, proprio dove ci sono le concessionarie, ho visto una confusione di divise, auto e lampeggiati – racconta un automobilista – mi hanno fermato, e quando ho abbassato il finestrino un carabiniere mi ha puntato una torcia verso il viso, dicendomi che era solo un controllo. Ho chiesto cosa stava succedendo, ma mi ha risposto solo di stare tranquillo e mi ha invitato a ripartire».
