La musica, da sempre, dà spettacolo. Qualche volta ne scrive uno, da portare a teatro. Sabato 26 febbraio alle 21 al Teatro Comunale di Marano sul Panaro sarà di scena la prima italiana assoluta di «Sarà un viaggio lungo e soddisfacente. Rigo Robby & Mel si raccontano. Dalle cantine roventi dell’Emilia fino a “Buon Compleanno Elvis” e oltre». Uno script in 8 parti, in prosa e musica, scritto da Antonio "Rigo" Righetti, con la partecipazione di Roberto "Robby" Pellati e Mel Previte. Tre volti noti della Modena che suona, anche grazie alla lunga collaborazione con il Liga, che li ha portati, in 15 anni, al Campovolo, a San Siro, in televisione, in tour e forse, qualche volta, anche sulla Luna. Uno spettacolo che ripercorre la carriera del trio, dagli esordi come The Rocking Chairs, al momento in cui sono diventati il gruppo che accompagna Luciano Ligabue, fino alla scrittura del disco capolavoro «Buon compleanno Elvis» e alle collaborazioni con Luciano Pavarotti e Mick Taylor. Sulla scena, aneddoti e brani riarrangiati per l'occasione. Tutto all’insegna del vecchio motto, che da sempre li accompagna: «Do it yourself». «Abbiamo sempre fatto tutto da soli – ci ha raccontato Antonio “Rigo” Righetti – e così anche questa volta. Sul palcoscenico c’è la nostra storia dal punto di vista del backstage, un luogo cui il pubblico non ha accesso e che ora ha la possibilità di conoscere. Può scoprire cosa significa, ad esempio, partecipare alla nascita e all’arrangiamento di un brano come “Certe Notti”, le attese nei camerini prima di affrontare uno stadio come San Siro, quanto lavoro c’è dietro un progetto discografico e ascoltare canzoni leggendarie su dischi in vinile».
Com’è nata l’idea di scrivere uno spettacolo?
«È venuta durante la pandemia. Noi musicisti, durante il lockdown, eravamo tutti in crisi d’astinenza sia da palco che da sala prove. Per un musicista trovarsi e suonare con gli altri è vitale. Io, come Mel e Robby del resto, faccio parte di quella generazione che ha animato il Wienna. Che è stato, insieme a tante altre cose, una favolosa sala prove per tutti noi. La passione per la musica, in fondo, non è altro che fame di comunicazione ed è quello che ci è mancato negli ultimi due anni. Così ho scritto e depositato lo spettacolo alla Siae e l’ho proposto a Mel e Robby, proprio in quella sala prove di via Morane dove abbiamo registrato il video di promo su Youtube. In teatro porteremo i nostri 35 anni di palco e tutta l’esperienza di public speaking fatta negli anni del «Posto» e legata al vinile».
Cosa deve aspettarsi il pubblico?
«In scena ci sarà una sala prove ricostruita con tanto di amplificatori e microfoni. Per provare dal vivo. Da lì, ogni tanto, ci trasferiremo nella sala ascolto a fianco, dove ci confronteremo, come si fa normalmente dopo una sessione di prove, e dove metteremo dischi in vinile per poi rifarli dal vivo».
Una sorta di teatro canzone rock…
«Beh il 4 giugno, se tutto va bene dopo tre rinvii, saremo al Campovolo con Ligabue. L’anima rock ce l’abbiamo nel sangue. Nello spettacolo racconteremo anche l’avventura con Luciano e faremo, per la prima volta, un paio di cover del Liga. Con parti inedite. Poi ci saranno ospiti a sorpresa e un’intervista dal vivo».
Poi ci sono i memorabilia…
«Chi ama la musica, e magari non suona, è convinto che i musicisti, pop o rock, suonino seguendo spartiti o con parti assegnate. Noi con questo spettacolo vogliamo trasmettere lo spirito che guida le esibizioni. Che non è per niente guidato. Che è talento, vocazione, feeling, istinto. É un lavoro di bottega. Soprattutto quello della sala prove. Per questo, sul palco, saranno visibili gli strumenti che ormai sono nel libro della storia della musica. Il basso, la chitarra e la batteria con i quali sono stati registrati «Buon compleanno Elvis», un disco che ha venduto 1 milione e 700mila copie, e il doppio album dal vivo «Su e giù dal palco» che ha avuto ancora più successo. Un disco che poi è tornato nelle cantine dove i giovani si sono messi a suonarlo, proprio come facevamo noi con i dischi di Bennato. Un cerchio che si chiude, in un certo senso».
Perché debuttare a Marano? E dopo?
«È la rivincita della provincia, da sempre più attenta, più pronta. Poi, sempre in linea con l’idea di ripartenza abbiamo capito che la scena musicale si sta riprendendo con più facilità a teatro. Per il futuro abbiamo già contatti e richieste, faremo girare lo spettacolo sia questa estate, dopo il Campovolo, che il prossimo autunno».
Uno spettacolo benefico
«L’ingresso, gratuito fino ai 16 anni, costa 10 euro. L’incasso andrà in favore di due associazioni che operano in Africa: «Tavola della Pace» di Marano sul Panaro e «Aviat», Associazione Volontari Italiani Amici del Togo. Se ci sarà richiesta è possibile che ci sia una replica il 27».
Certo con Ligabue, una bella avventura… com’è cominciata?
«Ognuno di noi ha un ricordo diverso. Questo spettacolo ci è servito anche per fare mente locale sulla nostra collaborazione con Luciano. Per quanto mi riguarda è partita da quando sono stato chiamato a sostituire Luciano Ghezzi per una data in Germania dei Clan Destino. Poi ho messo dentro anche Robby, Fede e Mel. Tutti a far provini. Da lì 15 anni di collaborazione».
Come si convive con la fama?
«Il giorno dopo aver suonato a San Siro, nel ’96, davanti a 70 mila persone, io e gli altri eravamo al Parco Amendola, sotto il solleone emiliano, a montare un palco e a suonare davanti a un pubblico neanche tanto coinvolto. Ecco, ci siamo sempre curati così. A me poi piace la dimensione del club, non quella dello stadio, anche se una volta nella vita, una cosa così, va fatta».
Qual è il messaggio di «Sarà un viaggio lungo e soddisfacente»?
«Che il viaggio continua». In scena Antonio “Rigo” Righetti, (ideazione, voce, basso elettrico), Robby “Sanchez” Pellati, (batteria e percussioni), Mel Previte (voce e chitarre acustiche ed elettriche).Obbligo di Green Pass rafforzato e mascherina fpp2.
