TRIESTE. Ci sono voluti più di un anno e alcuni tentativi andati a vuoto, ma il decreto Milleproroghe si avvia a riconoscere a British American Tobacco la possibilità di commercializzare in Italia le bustine a base di nicotina, che rappresenteranno uno dei punti di forza nella produzione che la multinazionale conta di mettere in campo a Trieste.
Il via libera è per ora all’emendamento che consente di vendere in tabaccherie e negozi di sigarette elettroniche un prodotto finora sconosciuto agli italiani: piccoli sacchetti da inserire tra labbro e gengiva per soddisfare il bisogno di nicotina senza dover fumare. Si tratta di un passo ritenuto fondamentale da Bat per dispiegare il proprio progetto a FreeEste e per questo la politica regionale è trasversalmente scesa in campo per arrivare al risultato, che tuttavia potrà dirsi centrato solo con l’approvazione definitiva del decreto da parte di Camera e Senato.
Le cronache parlamentari raccontano del renziano Ettore Rosato uscito sfinito all’alba di giovedì da Montecitorio, dove ha presidiato per tutta la notte la commissione Bilancio per assicurarsi che l’emendamento fosse davvero inserito nella bozza di decreto. Il governatore Massimiliano Fedriga sensibilizzava intanto la componente leghista e il ministro dello Sviluppo Giancarlo Giorgetti per blindare la proposta. L’iniziativa è stata trasversale e ha visto alla fine il governo fare proprio un emendamento presentato in commissione dal Carroccio in materia di sigarette elettroniche e modificarne i contenuti con l’aggiunta della commercializzazione delle bustine di nicotina.
Se l’integrazione sarà confermata al Senato, il prodotto sarà vendibile anche in Italia e si aprirebbe così uno sbocco importante per una delle principali linee che saranno impiantate a Trieste.
I sacchetti sono una proposta relativamente nuova nel campo e al momento sono realizzati a livello mondiale soltanto da Bat e dalla Swedish Match, che le commercializzano soprattutto nel mercato nordeuropeo. Si tratta di piccole bustine contenenti foglie aromatiche secche e sminuzzate, cui vengono aggiunti sali di nicotina con vari tipi di gradazione. I fumatori possono tenerli tra labbro superiore e gengiva per ricavarne un rilascio graduale, che consente di non rivolgersi troppo spesso alla sigaretta tradizionale.
Le applicazioni sono molteplici: da chi deve fare un lungo viaggio in aereo a chi sta cercando di smettere o di ridurre il ricorso alle bionde. Nel caso di Bat, il prodotto specifico si chiama Modern Oral e fa parte della gamma che la multinazionale presenta come strumenti per la riduzione dei danni da fumo.
La società preferisce non commentare il via libera all’emendamento, riservandosi di farlo solo nel momento in cui il Milleproroghe sarà arrivato in porto. La prudenza è d’obbligo, dopo aver visto sfumare in passato alcuni tentativi analoghi. Ma la politica questa volta è ottimista. «Bene l’iniziativa del Parlamento – dice il presidente Fedriga – che con questo emendamento consente di far partire nel migliore dei modi un investimento importante per Trieste e per tutta la regione, dal punto di vista produttivo, dell’occupazione e della ricerca».
Il coordinatore nazionale di Italia viva Rosato parla a sua volta di «una buona notizia per Trieste, perché quello di Bat è il più grande investimento da almeno un decennio. Stabilizzare l’attività della società era un passaggio importante: l’imprenditore è arrivato in città fiducioso che le istituzioni facessero la loro parte e così è stato. Va evidenziato il ruolo avuto dalle istituzioni locali, a cominciare dall’Autorità portuale: il sistema Trieste funziona perché è attrattivo e perché sa intrattenere relazioni con le istituzioni».
Il percorso dell’emendamento sarà ora seguito passo passo per scongiurare sorprese al Senato, ma in commissione alla Camera la proposta di modifica è stata approvata all’unanimità. Per conoscere l’esito finale bisognerà attendere una decina di giorni, posto che il programma dei lavori prevede il definitivo via libera del decreto entro il 28 febbraio.
L’emendamento norma la disciplina di distribuzione e vendita dei sacchetti, che saranno commercializzati soltanto in tabaccherie e negozi autorizzati, seguendo le stesse modalità che valgono per le sigarette. Bat considerava il passaggio indispensabile per fare partire al 100% l’operatività dello stabilimento in fase di costruzione a Bagnoli della Rosandra. Proprio per questo si è tentato di inserire il provvedimento all’interno di precedenti testi di legge che si sono susseguiti nell’ultimo anno, a cominciare dall’ultima legge di bilancio.
Ora il risultato pare essere vicino con il Milleproroghe grazie all’emendamento che, fra l’altro, prevede un abbassamento delle tasse sui liquidi usati per le sigarette elettroniche. Proprio per questo manca un’ultima bollinatura della Ragioneria dello Stato per poter considerare blindata la modifica, con ciò che questo comporterebbe per la produzione a Trieste. —
