Nel dicembre 2017 la prima segnalazione e poi la pulizia. Ma da ottobre 2020 è riapparso: «Servono telecamere»
JOLANDA DI SAVOIA. C’era una volta un cumulo di rifiuti, probabilmente scarti edili, in via 2 Giugno, praticamente a lato della Gran Linea. Ma il tempo del verbo è sbagliato, perché ora in quel punto persiste un secondo cumulo dopo il primo finito spesso al centro della cronaca.
La vicenda inizia nel dicembre del 2017, quando i residenti si chiedono per la prima volta che cosa ci sia sotto quel telo apparso all’improvviso prima di Natale. Il vento scosta inevitabilmente la copertura e disperde nell’area del materiale, con la preoccupazione che possa essere pericoloso. Segnalazione che già pochi giorni dopo, precisamente il 28 dicembre 2017, vede Arpae comunicare al Comune di Jolanda la non pericolosità di quei rifiuti, scongiurando al contempo la presenza di amianto. Successivamente effettuarono controlli anche i carabinieri del Nucleo ecologico e tutela ambientale, mentre il compito di occuparsi della rimozione spettava al Comune, che terminò i lavori di pulizia ad aprile 2018.
IL NUOVO CUMULO
E arriviamo ai giorni nostri, ma per modo di dire, perché la nuova segnalazione di un cumulo praticamente identico partì dai residenti un anno e mezzo fa circa, nell’ottobre 2020. Situazione pressoché identica, un telo a coprire questi materiali probabilmente inerti, con alcune travi di legno e dare peso al telone ma è chiaro che appena si alza un po’ di vento la polvere vola ovunque. Da allora a oggi, però, non risultano controlli e nel frattempo i mesi passano e la situazione non viene risolta. Questo cumulo è sempre lì in bella vista a lato della via 2 Giugno, in territorio pubblico di competenza del Comune. «Anche ammesso si stia parlando dello stesso materiale, dunque non pericoloso - ci scrivono alcuni cittadini di Jolanda -, ci chiediamo come mai a distanza di tutto questo tempo quel cumulo di rifiuti sia ancora lì, senza nessuno che venga a recuperarlo».
Ma non è l’unico tema sollevato dai residenti. L’altro è quello di pensare a un sistema di videosorveglianza, per arrivare a individuare e colpire chi abbandona questi rifiuti sul territorio.
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