Il tecnico: "Chi non è contento sbaglia. Potevamo anche vincere, c'era un rigore su Ogunseye"
LUCCA. Sapeva tutto Attilio Tesser e alla vigilia aveva messo in guardia sulle insidie della sfida con la Lucchese. Tutto confermato dal campo. «Sono queste le partite che tutti si ritroveranno a giocare fino alla fine del campionato. Gara dura, difficile e tirata perché ora tutte se le giocheranno alla morte ed è anche giusto che sia così. Nel primo tempo è stata una sfida più equilibrata, facevamo fatica a salire e guadagnare campo con gli attaccanti; nella ripresa invece abbiamo preso in mano noi l’iniziativa tanto da costruire le occasioni per legittimare la vittoria: ci sono state due o tre situazioni importantissime per segnare ma non ci siamo riusciti anche per sfortuna. Questo è un pareggio che ci è costato molto dal punto di vista fisico – ha spiegato il tecnico canarino – perché abbiamo speso tanto di fronte ad una squadra come la Lucchese che fa della corsa e dell’agonismo le sue armi più importanti. Mentalmente invece è un punto che ci dà forza e non sposta di nulla la nostra condizione. Con i cambi ad inizio ripresa ho cercato di dare maggior peso davanti per alzare il baricentro della squadra; siamo riusciti in questo tanto che abbiamo praticamente sempre tenuto la Lucchese nella sua metà campo schiacciandola e alzando ritmo e qualità. Portiamo a casa un pareggio che è comunque positivo. Alcuni episodi non ci sono stati favorevoli, parlo della traversa nel finale, la bella parata su Ogunseye ma anche l’episodio abbastanza clamoroso sempre su Roberto che poteva decidere la sfida e che ci è stato tolto dalla decisione arbitrale: una trattenuta netta. Da qui alla fine saranno tutte gare complicate e già quella col Montevarchi lo dimostrerà. Chi è rimasto con un po’ di amaro in bocca per questo pari, sbaglia di grosso. Dobbiamo prendere consapevolezza di questa realtà».